Il caffè con il lettore

Il negazionismo degli ebrei

Gianvito Pugliese

Care/i ospiti del caffè del mattino, quello caldo fumante, con schiuma da vendere, forte per svegliarti, aromatico per goderselo, oggi useremo, come sempre alcuni spunti di cronaca, ma solo, lasciatemela passare, come contorno al nostro piatto forte.

Il negazionismo è un male quasi connaturato con la razza umana. Si parte dalle piccole cose, come il classico “no non sono stato io”, e si arriva a negare pezzi di storia o grandi progressi scientifici.

Strettamente legato al negazionismo è il rifiuto di accettare il progresso, negando obiettivi benefici per l’umanità con argomentazioni che definire demenziali è un eccesso di generosità. Negazionisti sono stati i No Tav, per non parlare dei No Vax e tutte le frangette partorite da quel grosso filone (ad Es. i No Covid e No Green pass), molto corteggiate da due partiti italiani al governo: che si fa per raccattare due voti.

Ho scritto nell’occhiello “il negazionismo degli ebrai”; ma come -mi direte giustamente- non sono le povere vittime della Shoah a subire l’insulto squallido del negazionismo dei neo nazisti, che purtroppo esistono, come esistono i neofascisti, molti dei quali oggi al governo o nei posti chiave del Paese. Certo che nazisti e fascisti non hanno nessun interesse ad ammettere l’esistenza di quell’esperienza criminale terribile, disumana e a momenti inspiegabile, che furono il lager ed i campi di sterminio. Quale criminale riconosce e confessa i propri delitti e questi signori criminali erano e tali restano. Così si passa, dal minimizzare quanto avvenne, a negarlo totalmente ed attribuirlo alla fantasia della propaganda anti nazi-fascista.

Ovviamente sappiamo tutti che non è così. Ma non mi sarei mai aspettato da un popolo che ha subito sulla propria pelle le atrocità di Hitler e dei nazisti, complici Mussolini ed i fascisti (i treni per Auschwitz e Dacau, ed i rastrellamenti per riempirli di vittime innocenti, in Italia videro i fascisti operare attivamente e, purtroppo. efficacemente a fianco e supporto dei nazisti), di vedere mettere in atto nella striscia di Gaza cose che solo i nazisti credevo potessero anche solo pensare. La foto qui sotto parla da sè. Furono finanche trattati “meglio” i deportandi in Germania durante la seconda guerra mondiale-

Ed i circa 18.500 morti palestinesi ad oggi sotto i bombardamenti israeliani cominciano, finalmente, a pesare. Certo non se ne accorge Giorgia Meloni che inneggia a Netanyahu senza se e senza ma, ma se ne è accorto Joe Biden, o più probabilmente Antony Blinken, e proprio oggi il Presidente Usa, prende le distanze dalle atrocità ordinate da Netanyahu, e comincia a pensare di imporgli un cessate il fuoco. Naturalmente non lo fa per sensibilità personale, ma a causa dei risultati dei sondaggi nella popolazione americana. Le elezioni ci avvicinano e l’opinione degli elettori, finalmente, ricomincia a pesare.

Ma questo è un discorso diverso. Torniamo al negazionismo degli ebrei.

Sono stati bravi ad ottenere il Giorno della Memoria per le vittime della Shoah, ma, chiediamoci, furono solo gli ebrei trucidati in quei campi di sterminio? Perché far credere all’immaginario collettivo che sia stato così? Non è una “porcata” nei confronti di detenuti politici, zingari, omosessuali, quelli che enumera il più noto sermone del pastore Martin Niemöller? “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare“.

Appropriarsi dell’olocausto come se fossero stati solo gli ebrei a pagare, è in realtà negazionismo nei confronti delle altre vittime che a questo punto nessuno commemora, si tende a farle dimenticare grazie ad una grande, immensa, operazione di immagine.

Certo, mi sembra anche forse di capire il perché di quella iniziativa ad excludendum delle altre vittime, facendo apparire solo gli ebrei vittime di un martirio inaudito. In realtà loro sono gli eredi di quel popolo che tra mettere in croce Gesù di Nazaret e il ladrone Barabba, scelse senza titubanze il primo. Un riscatto della storia era indispensable.

Mi piacerebbe sentire in proposito il parere della senatrice a vita Liliana Segre, una vittima del nazismo sopravvissuta alla Shoah, che stimo ed ammiro oltre ogni misura, ma temo che neanche verrà a sapere che ci piacerebbe sentirla in proposito.

Per concludere non ci piove che gli ebrei furono numericamente le prime vittime della furia criminale nazi-fascista, ma resta il fatto che non furono i soli ed escludere dalle commemorazioni gli altri non è certo un gesto nobile.

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