Na ceclatère de pausì

Nelle modalità giuste, previste dal Covid, la sala del Victoria Palace Hotel di Palese, era piena per Filippo Favia ed il suo nuovo libro.

Maria Catalano Fiore

Pronto! Uscito! Ed apprezzato! Il secondo libro di Filippo Favia.

Ovviamente Filippo lo presenta con la sua solita autoironia.

Poesie in “Lingua Barese”, tradotte anche in italiano. Filippo Favia, con un bel gruppo di altri, rappresenta la nuova generazione di poeti che scrivono in “lingua barese”, lingua non vernacolo ne dialetto. Il Barese è una vera e propria “lingua” con una sua precisa vera e propria grammatica. Da tempo lo specificano sia il Presidente della’“Accademia della Lingua barese Alfredo Giovine” dott. Felice Giovine, suo figlio ed erede, che ha curato anche la prefazione dell’opera. Non poteva essere altrimenti, per stima e oltre ventennale amicizia, “Se Filippo chiama, Felice risponde!”quasi un loro coro

Felice Giovine legge Filippo Favia, al tavolo gli altri amici/ lettori Gigi De Santis , Gianni Serena, Nicola De Matteo

Un uomo, dice Felice “espressione di buonumore”, ma anche di momenti di forte commozione, quando ricorda, con suoi versi la povera Giorga Soriano sulla sua bicicletta, travolta , a Santo Spirito, l’8 Agosto 2019, ed alcuni amici persi in questi mesi del 2020 da Teodosio Barresi, Mariolina De Fano e altri, per tutti due righe ed un pensiero accorato. E’ triste, Filippo Favia, quando interrompe un attimo la sua verve discorsiva, da vero mattatore della serata, per ricordare la sua Santo Spirito, ed i personaggi umili e caratteristici del borgo, figure di piccoli artigiani completamente spariti.

Gigi De Santis

Il tutto, comunque, in modo estremamente scorrevole, mai prolisso o ridondante, ma regalando sorrisi e in qualche passaggio, una bella risata! Soprattutto grazie alle lettura di professionisti quale Felice Giovine o Gigi de Santis, che interpretando quelle righe, sono parte integrante dei personaggi.

Un libro che va letto! Disponibile ed acquistabile anche sul sito di Amazon.

Alla prossima opera Filippo!! intanto ti rubo due righe dedicate a tutte le donne:

Digghe a ttè

Digghe a ttè

Ca tiine abbeséggne de le mane,

pe tenètte na fèmmene,

cchiù de sa semane….

Tu, ca u core non za manghe addo iàvete…

Tu, ca iàlze le mani pezzinghe a mmamete…

Fasce sckìfe!…

Sparissce!…

Mittete a ddorme!…

Tu, …. tu si asselute nu chine de corne!

Filippo Favia Interpreta i suoi versi.

traduzione:

Dico a te, che hai bisogno delle mani,

Per avere al tuo fianco una donna, per più di una settimana….

Tu che il cuore non sai nemmeno dove abiti…

Tu che alzi le mani anche a tua madre…

Fai Schifo!… Sparisci!….

Mettiti a dormire!

Tu….tu sei soltanto un cornuto!

(testo e traduzione di Filippo Favia)

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail   info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, grazie.