Scontro a distanza Letta-Meloni sulla scelta dei Presidenti delle Camere

Per Letta: scelte decisamente e volutamente incendiarie. Per Meloni: mancato rispetto delle istituzioni. Si scusi

La redazione

Continua il duello a distanza Letta-Meloni, gli amini-nemici della politica italiana. Il casus belli: l’elezione dei presidenti delle Camere.

Letta ai microfoni della Rai, a margine del congresso del Pse a Berlino: “Noi siamo sempre rispettosi delle istituzioni, sono loro che hanno deciso di cominciare in modo incendiario questa legislatura. E non va bene perché ci sono talmente tanti problemi e c’è bisogno che ci sia un buon rapporto tra opposizione e maggioranza, ma così hanno deciso di creare un fossato anche con il Paese, perché le loro sono scelte estremiste che fanno male all’Italia e non rappresentano il Paese”.
Meloni non ci sta, in realtà se ha condiviso e voluto La Russa al Senato, il leghista concordato per la Camera era Molinari, poi la forzatura a sorpresa di Salvini. Ma abbozza una difesa d’ufficio della “sua”, si fa per dire, “maggioranza” e condanna le parole di Letta: “Sono gravissime le parole pronunciate dal segretario del Partito democratico Enrico Letta a margine del congresso dei Socialisti europei a Berlino. Affermare all’estero che l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento italiano sia motivata da una sedicente ‘logica perversa’ e ‘incendiaria’ e che la scelta dei parlamentari italiani confermi ‘le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa’ è scandaloso e rappresenta un danno per l’Italia, le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale. Letta si scusi immediatamente”.

No comment, le nostre lettrici e lettori hanno tutti gli elementi per giudicare, essendo state offerte loro entrambe le versioni nella loro integrità. L’unico dubbio è se queste polemiche leggermente stantie possano interessare i lettori. Gradito il Vostro parere, per noi sempre al primo posto.

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