Il PSI di Terra di Bari risorge

Presieduti dal Segretario Nazionale Enzo Maraio gli Stati Generali del Socialismo in Terra di Bari, Sabato 18 novembre al Majestic

Gianvito Pugliese

Normalmente non mi occuperei e non firmerei la presentazione di una iniziativa politica, anche se di un certo prestigio. Cosa diversa è la recensione ed il commento che meritano tutta la mia attenzione.

Ma l’autore del messaggio e l’organizzatore principe della convention è Alberto Tedesco, al quale mi lega un’amicizia che risale ai tempi delle nostre scuole elementari in cui siamo stati compagni di classe ed amici, un’amicizia pura come può essere quella tra due ragazzini tra il sei ed i dieci anni, che a distanza di più di sessanta anni è restata tale.

Per ragionare di Socialismo e di Socialisti

Si replicheranno in Terra di Bari gli Stati Generali del Socialismo, con l’ambizione di riannodare legami interrotti, ricucire trame sfilacciate, rilanciare progetti pensati per il progresso di un territorio ricco di risorse umane, ambientali e culturali, al fine di indirizzare le aspettative delle giovani generazioni in percorsi d’impegno collettivo e di partecipazione al riscatto di una Comunità, quella meridionale, che non vuole disperdere le proprie energie più vive, sempre più in fuga, ma intende farne volano di una nuova stagione di libertà, uguaglianza, sicurezza e benessere diffuso.
Dalla realtà metropolitana barese, l’iniziativa si allargherà alle altre province pugliesi, con l’obiettivo, non secondario, di costruire in forma partecipata la piattaforma che i Socialisti proporranno agli alleati e agli elettori, per il rilancio delle politiche socio-economiche della Puglia, a partire soprattutto dalle prossime elezioni comunali e da quelle regionali del 2025.
Il PSI, il più antico partito d’Italia, intende raccogliere la sfida che proviene, oltre che dalla sua tradizione, da una Società avvilita e delusa dalla politica, ma che intende reagire alla mancanza di idee, di stimoli e di trasparenza, per invertire la tendenza al progressivo rifugiarsi sempre più cospicuamente nell’astensionismo e nel distacco dall’impegno civile.
Tanti fattori hanno inciso su questo distacco dei cittadini, a partire dal leaderismo incontrollato dell’ultimo trentennio, affermatosi surrettiziamente e consolidatosi attraverso meccanismi elettorali truffaldini. Orfane delle tradizionali rappresentanze di massa, le pulsioni popolari si sono conseguentemente organizzate in forme personalistiche o strutturate in movimenti sedicenti civici, ma in effetti al servizio di egoismi territoriali o trasformismi personali. Hanno avuto il loro peso anche l’impoverimento progressivo dei ceti medi – da sempre punto d’equilibrio della nostra Società – e l’invecchiamento inarrestabile della popolazione, con il conseguente deterioramento della solidarietà tra soggetti attivi e cittadini a vario titolo assistiti, la sostanziale rigidità del sistema formativo conformato a stilemi anacronistici e inadeguati a tenere il passo delle trasformazioni tumultuose in atto; l’abbandono delle politiche finalizzate al raggiungimento della giustizia sociale; la totale dismissione di politiche di tutela della salute dei lavoratori; l’atteggiamento di subalternità assunto nello scenario internazionale; la mancanza di strategia nelle politiche di tutela del territorio: tutti questi fattori, insieme, hanno fortemente compromesso la competitività del ‘Sistema Paese’ e ulteriormente accentuato il divario tra le aree più avanzate del Centro Nord e il Mezzogiorno d’Italia.
Conseguentemente, per contrastare questa tendenza, riteniamo necessario più Mezzogiorno per l’Europa e più Europa per il Meridione, in maniera da farlo correre alla stessa velocità di tutti i territori del Continente.
Da Bari deve levarsi con forza il NO al progetto divisivo dell’autonomia differenziata: l’egoismo di poche regioni italiane, sviluppate e popolose, non può penalizzare lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale né può indebolire l’impegno a sostegno dell’ambiente, dell’assistenza sanitaria e del servizio scolastico e universitario del Sud.
Le scelte dei Socialisti puntano, altresì, a valorizzare la vocazione della naturale propensione del Mezzogiorno d’Italia a svolgere lo storico ruolo di ponte tra l’Europa e i Paesi del bacino del Mediterraneo che vanno sostenuti adeguatamente nella ricerca di una crescita sino a oggi negata.
Altrettanto netta dev’essere l’opposizione all’ipotesi di riforma del premierato e di ulteriore indebolimento della democrazia parlamentare.
Dalle regioni meridionali, dunque, deve ripartire con più forza la battaglia socialista nel solco dell’insegnamento di Gaetano Salvemini e di Tommaso Fiore, ma anche del più recente impegno di compagni quali Giacomo Mancini, Salvatore Lauricella, Rino Formica, Michele Di Giesi, Claudio Signorile, Carmelo Conte, Peppino Di Vagno jr., Beniamino Finocchiaro, Luigi Tarricone, Titino Lenoci e tanti altri che della battaglia a difesa del Mezzogiorno hanno fatto la principale ragione della loro militanza.
Enzo Maraio, giovane Segretario nazionale socialista, ha l’indubbio merito di aver raccolto un testimone scomodo e anche in forza del suo lavoro e della sua spinta i compagni di Terra di Bari intendono contribuire a riproporre alle giovani generazioni, unitamente alle testimonianze di una storia antica di oltre 130 anni, un Partito in carne e ossa che si richiama ai valori di:
LIBERTA’, da difendere e riconquistare ogni giorno innanzitutto attraverso il lavoro;
PACE tra i popoli, da perseguire con adeguate iniziative diplomatiche, costruendo alleanze, in particolare, con i Paesi che si stanno spendendo con ogni mezzo utile a ripristinarla;
UGUAGLIANZA tra gli individui e tra i popoli, da perseguire attraverso politiche di perequazione e solidarietà;
DIRITTI – naturali, civili e sociali – la cui fruizione va garantita a ogni latitudine e a ogni costo;
LAVORO, da garantire a tutti, secondo il dettato costituzionale, in termini di stabilità, sicurezza e dignità salariale;
SALUTE, il cui diritto va garantito mediante idonee politiche di prevenzione, di assistenza e di sostegno ai soggetti più fragili della nostra Società;
ISTRUZIONE E FORMAZIONE, finalizzate a rendere il sistema Italia sempre più attrezzato e competitivo di fronte alle sfide della globalizzazione;
AMBIENTE, da difendere e consegnare ai cittadini di domani uguale, se non migliore, a quello consegnatoci dai nostri antenati;
MERIDIONALISMO rinnovato, perché il recupero del mai sconfitto divario concorra al superamento della crisi nazionale;
GIUSTIZIA, da riformare in direzione di un garantismo sostanziale e contro ogni pulsione giustizialista comunque camuffata, per restituire questo servizio fondamentale a una piena Civiltà del Diritto

Un documento di presentazione, quello realizzato da Alberto Tedesco, che mostra evidentemente, soprattutto a chi lo conosce bene, l’entusiasmo di sempre ed il vero e proprio amore di una vita tra Alberto ed il Psi, che vicissitudini e situazioni personali estremamente dolorose non hanno minimamente scalfito.
Mi fermo qui, sperando di potervi partecipare e recensirvelo. Se continuassi a dar libero sfogo su Alberto alla mia penna, o meglio alla tastiera, poi nella recensione che scrivo? A presto.

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