Il caffè con il lettore

Renzi rispolvera le dichiarazioni di Crosetto su governo e magistratura

Gianvito Pugliese

Torno, care lettrici e lettori, allo schema più consueto del caffè… cioè accogliere i suggerimenti di un importante articolo letto nei media, oggi La Stampa che titola “Giustizia, Renzi: “Se le dichiarazioni di Crosetto sono fondate, il governo spieghi perché ha bocciato la riforma Nordio”. Prima di articolare insieme qualche ragionamento, riassumiamo i contenuti del pezzo.

Matteo Renzi, a Milano per l’evento “Italia Direzione Nord”: “Per parlare con questo tono perentorio, Guido Crosetto conosce qualcosa che io non conosco“. Non molto diverso dalle dichiarazioni di Giorgio Mulè riportate nell’articolo di Askanews: “Giustizia, Mulé: “Se Crosetto ha lanciato allarme ha degli elementi”. Ma Renzi va oltre: “Crosetto è una persona molto seria ma c’è un punto in cui Guido è in una posizione di oggettiva debolezza: perché il governo Meloni all’improvviso ha cancellato la riforma della giustizia”?

Il leader di Italia Viva, non si smentisce. Quando si parla di magistratura, penso per i casi non digeriti dei genitori e dei finanziamenti di Open, Renzi e come un toro dinanzi al drappo rosso sventolatogli sul muso. Ed arriva ad “appoggiare appoggiare in qualche modo le dichiarazioni di Crosetto” afferma la Stampa. Renzi continua: “Il ministro ha posto il tema del rapporto tra magistratura e politica. Ho già sottolineato l’incoerenza di Giorgia Meloni che fa la vittima sui media ma blocca la riforma della giustizia in Parlamento. Se vogliamo parlare di rapporti complicati tra magistratura e politica facciamo pure, ma siccome loro sono al governo, ciò che dovrebbero raccontare agli italiani è perché hanno cancellato la riforma Nordio“. Non pago, come il toro dopo la prima cornata: “Se le riflessioni di Crosetto sono serie, l’interlocutrice non è né la magistratura, né la sinistra ma Giorgia Meloni” e prova a sferrare la terza: “Se il discorso di Crosetto sta in piediQuello che non sta in piedi è un governo che con il ministro della Difesa evoca scenari complicati e con il ministro della giustizia, per scelta della presidente del consiglio, mette nel cassetto la riforma della giustizia“.

Renzi aveva già annunciato urbi et orbi che avrebbe appoggiato la riforma Nordio. I due sono talmente uniti nell’odio per la magistratura e nel tentare di imbrigliarne le indagini, disperatamente volute sotto l’indirizzo ed il controllo della politica (ovvero del governo), che Renzi mette in gioco l’appartenenza di Italia Viva allo schieramento di centro sinistra, dove Elly Schlein, quando prova a realizzare il campo largo ideato da Letta, sembra tessere la famosa tela di Penelope; solo che a differenza della regina di Itaca, la notte non è lei a riportare indietro la tessitura, ma fanno a turno Conte e Renzi in primis.

Renzi è astuto, dice e non dice, sottintende e fa intendere, tutto mi spiace dirlo, pardon scriverlo, sul nulla. Perchè sul nulla si fondano le sue affermazioni al limite dell’assurdo. In ultima analisi Renzi, e Mulè gli fa degna eco, dice: “Non so nulla di ciò che afferma Crosetto, ma vi assicuro che lui ha ragione da vendere“. Vi sembra un discorso da una persona seria? Ma neanche nei disciolti manicomi si ascoltavano castronerie di questa portata.

Per una volta mi tocca spezzare una lancia pro Meloni. Sbaglierò, ma sono convinto che la Meloni, anche alla luce dei risultati dei referendum sulla giustizia, ha deciso di mettere nel cassetto la riforma Nordio. molto probabilmente perché non interferisca negativamente sul suo adorato cavallo di battaglia, la riforma col presidenzialismo.

Qui la lancia da spezzare si spunta. Si tratta di una riforma che in sostanza suona come “i pieni poteri”, che Salvini invocava papale papale, e Meloni edulcora in una riforma “per assicurare la stabilità“. Un’affermazione, che basta uno sguardo alla Gran Bretagna. per essere platealmente smentita. Il sistema inglese è il presidenzialismo per eccellenza ed assicura talmente la stabilità che il meno di diciotto mesi due governi e due premier sono stati liquidati ed il terzo non vive giorni facili.

Un governo regge se ha il consenso del popolo, del parlamento ed alle spalle una maggioranza forte e coesa. Poi il sistema parlamentare o presidenziale è solo un optional.

Devo confessare che le giravolte poco coerenti di Renzi, il suo far prevalere, a mio giudizio, le vendette personali sull’interesse del suo partito e del Paese, il mettere in continua discussione la creazione di una solida coalizione di centrosinistra che aspiri a governare, condannando il Paese ad una guida d’incapaci propensi al dispotismo, mi fanno scadere la considerazione che avevo nei confronti di un politico abile, di grande esperienza, ma di scarsa affidabilità. Le sue alleanze, infatti, hanno fatto tutte una brutta fine.

A domani!

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