Italia Giusta secondo la costituzione è risorta!

Come l’Araba Fenice è risorta dalle ceneri della scomparsa in rapida successione di Mino e Nicola Magrone.

Gianvito Pugliese

Il 13 dicembre avevo presentato la prima iniziativa pubblica di Italia Giusta secondo la Costituzione del dopo fratelli Magrone prevista per il 16 novembre.

Per la mia conoscenza (e radicata amicizia) con Nicola e Mino, che risale ad oltre mezzo secolo, affermo che con certezza loro l’avrebbero voluta con tutte le forze e non avrebbero né gradito, né tollerato che qualcuno dei loro seguaci gettasse la spugna. I valori di Italia Giusta, che furono plasmati dai fratelli Magrone (compresa la sorella Cristina), devono continuare ad esistere ed affermarsi nel loro nome. Glielo si deve, e deve essere un’opera corale, dal momento che i due non hanno potuto attuare un ricambio generazionale, che sapevano essere indispensabile ed indifferibile. Purtroppo non c’è stato il tempo. Ma la ripresa dell’attività pubblica è il più bel segno di vitalità di un gruppo, che per un attimo si è visto perso senza la guida sicura ed efficace dei leader, ma si è dato comunque una mossa ed ha reagito proprio seguendo quegli insegnamenti che sono un patrimonio della buona Politica e che non possono essere abbandonati, senza commettere un delitto contro la storia del Movimento, che è poi la storia politica di Nicola Magrone e suo fratello Mino.

Pubblico, qui di seguito, la recensione dell’evento, scritta dalla Collega Clara Zagaria, compagna di Nicola e già direttrice regionale per la Puglia dell’Agenzia Ansa, pubblicato sulla Pagina Facebook di Nicola Magrone (il logo in copertina).

𝑪𝑰𝑻𝑻𝑨’ 𝑰𝑵𝑽𝑰𝑽𝑰𝑩𝑰𝑳𝑰 𝑺𝑭𝑰𝑫𝑨𝑵𝑶 𝑰 𝑫𝑰𝑹𝑰𝑻𝑻𝑰 𝑫𝑬𝑳 𝑷𝑰𝑨𝑵𝑬𝑻𝑨 Su questo tema 𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂 𝑮𝒊𝒖𝒔𝒕𝒂 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝑪𝒐𝒔𝒕𝒊𝒕𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 ha tenuto ieri sera un incontro con la prof. 𝑮𝒊𝒐𝒗𝒂𝒏𝒏𝒂 𝑴𝒂𝒔𝒕𝒓𝒐𝒅𝒐𝒏𝒂𝒕𝒐, docente di diritto della sostenibilità nell’Università di Bari ‘Aldo Moro’, la quale ha sottolineato, in particolare, che la politica ambientale figura tra le grandi priorità dell’Agenda europea e il Green Deal europeo ne definisce la cornice. Sono intervenuti l’avv. amministrativista 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒂 𝑩𝒆𝒏𝒆𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐, l’imprenditrice 𝑻𝒊𝒏𝒂 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐, e il segretario di Italia Giusta, 𝑷𝒂𝒔𝒒𝒖𝒂𝒍𝒆 𝑫𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒕𝒊𝒔.Le attuali politiche di tutela ambientale sottolineano – ha detto tra l’altro la prof.Mastrodonato – che gli esseri viventi hanno il diritto di vivere in aree urbane sane. Città vivibili, aree urbane sane, significano in primo luogo energia verde, spostamenti a piedi o in bicicletta, grandi e piccole aree verdi, meno cemento, agricoltura urbana. Il messaggio si riassume nello slogan “Città verdi, città vivibili”. Le città invivibili, al contrario, rubano vita e diritti alle generazioni future. Le città, le loro amministrazioni, dovrebbero pertanto adoperarsi per migliorare la qualità della vita dei loro abitanti e ridurre il loro impatto sull’ambiente generale.Alla base della normativa ambientale oggi – ha sottolineato ancora – sono principi come la prevenzione e la precauzione, chi inquina paga, lo sviluppo sostenibile e le principali norme che regolamentano le attività delle industrie e le regole per i privati suscettibili di alterare l’ambiente. Tra i compiti primari dell’amministrazione, dunque, vi è la tutela dell’ambiente, che deve “improntarsi sui principi della prevenzione e della precauzione, ‘a monte’ anziché ‘a valle’”.A differenza che nella seconda metà del secolo scorso, oggi – ha continuato la prof.Mastrodonato – le leggi a tutela dell’ambiente ci sono: “la consapevolezza, la partecipazione, gli strumenti che ci offre la Costituzione (la norma sulla sussidiarietà orizzontale in particolare) possono rivitalizzare le città e condurle a nuova vita culturale e sociale per i suoi cittadini”.Il concetto di Economia circolare, che via via oggi sostituisce quello di sviluppo sostenibile, in genere sembra qualcosa di ‘collegato ai rifiuti’: si tratta invece – ha spiegato la prof.Mastrodonato – di una vera e propria rivoluzione culturale, economica, sociale a 360 gradi, un cambiamento di mentalità ed usi a tutti i livelli, dai cittadini agli amministratori. Significa recupero e riuso, invece che riciclo – e, ancor peggio, scarto – significa centri storici completamente pedonali, piste ciclabili, aree verdi che coprono la maggior parte della superficie urbana. E significa differenziare i rifiuti a percentuali sempre più elevate. Al riguardo è stato, tra l’altro, ricordato che solo grazie all’Amministrazione Magrone, della quale Tina Luciano era assessore all’ambiente, fu introdotta a Modugno, nel 2016, la raccolta differenziata, che negli anni sino al 2020 è balzata e giunta alla percentuale di oltre il 73 (attualmente si colloca al 69% circa). Di quell’amministrazione comunale sono state ricordate alcune delle opere per la vivibilità di Modugno: le riqualificazioni di piazze e quartieri, della biblioteca e di strutture sportive, la pedonalizzazione del centro storico, l’abbattimento nel quartiere Cecilia del palazzo abusivo di sei piani abbandonato da 50 anni e gli sforzi per realizzare al suo posto il ‘Parco della legalità’, oggi abbandonato al degrado, l’attività per l’abbattimento di tralicci per l’energia elettrica, la restituzione di regole a un’edilizia che per 15 anni aveva operato nell’illegittimità, l’acquisizione come parco naturalistico di un’area di 19 ettari precedentemente destinata ad essere solo un gran serbatoio di cemento (con destinazioni d’uso di volta in volta variabili ma sempre cementizie). [c.z.]+4

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