Il caffè con il lettore

Maltrattamenti ad anziani in casa di riposo, blitz della Gdf a Latina

Gianvito Pugliese

Buona vigilia dell’Immacolata care/i compagne/i del caffè alla mattina. Oggi lasciamo per un attimo da parte politica, temi internazionali, tutti quei fatti rilevanti che sono il pane quotidiano di una testata che ha scelto di ragionare come e di parlare ai cittadini del mondo e privilegiare la cultura, sempre Cenerentola ovunque. Ed è stata una scelta difficile, ma vincente se è vero che abbiamo un bel numero di lettori connazionali, ma gli stranieri che ci seguono, un po’ dappertutto nel mondo, sono di gran lunga di più.

In un giorno come quello odierno, dove in molti paesi i festeggiamenti della vigilia sono più importanti e sentiti di quelli di domani, come a Gravina di Puglia. dove c’è una nostra redazione locale tra le più efficienti e seguite, non ci va di trascurare gli anziani, sia quelli più fortunati che vivono in casa loro o con i figli, che i meno fortunati ricoverati in Rsa (residenza sanitaria assistenziale), che il Covid-19 ci ha aiutati a scoprire ed ad equiparare, in larga misura, ad autentici lager. Già per loro natura sono luoghi tristi, dove famiglie non degne di questo nome sacro hanno parcheggiato i loro anziani, in un aria di parcheggio. in attesa che arrivi la chiamata a miglior vita.

Una brillante operazione della Guardia di Finanza di Latina contro maltrattamenti agli anziani, scattata all’alba in una casa di riposo della provincia, ha portato ad un arresto e tre denunciati. Gli uomini delle Fiamme gialle che vi hanno partecipato parlano di: “Allarmanti episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani ospiti della struttura residenziale … schiaffi, spinte, strattonamenti”.

Pio Albergo Trivulzio

Nell’ordinanza, che dopo le intercettazioni opportune la locale Procura della Repubblica ha adottato, si parta di: Vessazione fisica e psicologica verso gli ospiti della struttura”. Di conseguenza i finanzieri, coordinati dalla citata procura, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia  cautelare personale emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, nei confronti di una persona ritenuta responsabile di maltrattamenti ai danni di anziani ricoverati.

L’operazione, denominata “Senex”, è stata avviata dopo una intensa attività informativa, con intercettazioni ambientali ed immagini, realizzate dai finanzieri del Gruppo di Latina, nella struttura socio-assistenziale incriminata che risulta gestita da una società pontina.

I finanzieri, come ho anticipato. nel rapporto al magistrato parlano di “allarmanti episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani ospiti della struttura residenziale“. Una struttura che per ricoverare l’anziano/a pretendeva dalle famiglie una retta mensile oscillante tra i 1.000 ed i 1.500 euro.        

Indagine della Gdf Latina su maltrattamenti anziani
Intercettazioni ambientali


L’arrestata è la cinquant’enne responsabile e coordinatrice dei servizi socio assistenziali, erogati all’interno della struttura. Per lei la Procura ha ipotizzato il reato di maltrattamenti, “aggravato dalla circostanza dell’aver commesso il fatto in danno di persone ospitate in strutture socioassistenziali, attraverso l’utilizzo reiterato di metodi di vessazione fisica e psicologica, nei confronti degli anziani ricoverati, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, oltre che di disagio psico-fisico”. Parole pesanti che non lasciano spazio a dubbi.


Le indagini, sottolineano i finanzieri, hanno fatto emergere “continue ingiurie e minacceviolenze fisiche -tra cui- schiaffi, spinte, strattonamentioltre offese ed insulti”.

E’ stato altresì accertato che “la somministrazione di farmaci avveniva in modo superficiale e non aderente alla corretta terapia, invertendo talvolta i programmi terapeuticied agli ospiti che si lamentavano arrivava la minaccia di essere legati e strattonati.

E per non far mancare la ciliegina sulla torta: “E’ emerso anche, il disinteresse per le loro richieste di mangiare, la necessità di essere lavati o di usufruire dei servizi igienici”

Francamente in un lager forse sarebbero stati meglio.

Aldilà della squallida cronaca dei fatti, riportati tal quali emergono dai verbali degli inquirenti, stendendo, peraltro, un velo pietoso su particolari scabrosi, che non è nello stile del nostro quotidiano riferire, non possiamo esimerci da una considerazione pesante ma necessaria: viviamo in una società malata, con troppa gente turbata.

In una società sana ed equilibrata l’anziano è una risorsa incommensurabile. Con entrambi i genitori spesso impegnati in attività lavorative, salvo rarissime eccezioni, la famiglia mono reddito non ce la fa ad arrivare a fine mese con un solo stipendio, i nipoti, quando non abbandonati a se stessi, vengono affidati alle cure di un’estranea che, sempre salvo eccezioni, si limita a preparare la merenda e verificare che non si facciano male. Difficile racconti loro le favole, ancor più difficile che abbia la cultura necessaria ad aiutarli e seguirli nei compiti a casa. I nonni sarebbero una risorsa unica ed eccezionale per accudire i nipoti, accompagnarli e riprenderli da scuola o dalle attività sportive o altro praticate dai ragazzini.

Ma la famiglia media italiana opta per togliersi l’anziano dai piedi. Si lava la coscienza con la farsa dell’assistenza sanitaria, che dovrebbe garantire la salute dell’anziano genitore.

Ma l’episodio di Latina che fa il paio con tutte le Rsa lager scoperte durante il Covid-19 nella locomotiva d’Italia, la Regione Lombardia, modello di assistenza sanitaria, in realtà di tangenti sull’assistenza sanitaria, dimostra che quelle famiglie indegne di quel sacro nome, una volta parcheggiati li gli anziani si guardano bene dall’andarli a trovare. Con un minimo di attenzione certi comportamenti criminali, quantomeno s’intuiscono, ovviamente a condizione di essere spesso presenti ed attenti.

Cosi, care amiche ed amici, una straordinaria risorsa umana si trasforma in una vecchia carretta da rottamare. E’ l’effetto distorto di un finto progresso, che in realtà ci fa solamente regredire. Un risultato tangibile e largamente diffuso di una società dominata dal consumismo ed avulsa dalla cultura e dai valori etici e morali.

Qualche anno addietro ho trascorso un congruo periodo delle vacanze in Romania. Ebbene, meravigliatevi pure, ma in quel Paese l’anziano era ancora il rispettatissimo capo famiglia. Non è che non abbia visto e rilevato anche difetti, chi non ne ha, ma dal punto di vista sociale e morale, l’etica familiare l’ho trovata di gran lunga migliore e non paragonabile neanche lontanamente alla nostra.

A domani.

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