Il caffè con il lettore

E’ la prima volta che un ex presidente degli Stati Uniti è sottoposto ad un processo penale. Ieri la danza è cominciata

Gianvito Pugliese

Non era mai accaduto in tutta la storia della White House che in presidente o un ex presidente degli Stati Uniti fosse sottoposto ad un procedimento penale. Trump si aggiudica questo ennesimo primato negativo e si è dovuto presentare ieri dinanzi alla Corte Suprema dello Stato di New York nel Distretto di Manhattan a New York City. Nella foto di copertina viene ripreso accigliato all’uscita della prima udienza. L’imputazione è quella di falsificazione di documenti aziendali per coprire un pagamento in denaro nascosto a una porno star prima delle elezioni del 2016.

Precisamente si tratta di aver pagato il silenzio della porno star Stormy Daniels, utilizzando fondi sottratti alle sue attività commerciali ottenuti attraverso la falsificazioni di bilanci e transazioni varie. Un’accusa che comporta importanti conseguenze politiche e legali, nel bel mezzo della sua corsa per riconquistare la Casa Bianca. Il processo è iniziato a Manhattan ieri 15 aprile. È solo il primo di quattro processi penali che Trump dovrà affrontare. In realtà rischia di essere l’unico avviato formalmente prima delle elezioni presidenziali americane del 5 novembre in cui dovrebbe essere il candidato repubblicano deputato a sfidare il presidente democratico uscente Joe Biden. Una sorta di rivincita dopo la sconfitta del 2020.

Trump aveva avuto una “scappatella” con la porno diva. Se si fosse saputo, la sua sfida con la Clinton, vinta per un soffio, avrebbe potuto avere quasi certamente un esito diverso. Il settantasettenne Donald Trump, come da copione, si è dichiarato non colpevole di 34 capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali nel processo intentatogli dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg.

Il tycoon è accusato di aver organizzato un pagamento di 130.000 dollari, effettuato materialmente dal suo avvocato e faccendiere Michael Cohen che ha dichiarato di averli versati alla Daniels nei giorni finali della campagna presidenziale del 2016 per comprare il suo silenzio su un incontro sessuale, che ha detto di aver avuto con lui in un hotel di Lake Tahoe nel 2006. Ma l’accusa più grave e la connessa falsificazione di documenti contabili per nasconderlo. Trump, secondo copione, ha negato qualsiasi incontro con la porno star, il cui vero nome è Stephanie Clifford, e affermato che il pagamento è stato effettuato per fermare le sue “accuse false ed estorsive“.

Trump, negli altri processi penali pendenti deve affrontare anche accuse federali a Washington e accuse statali in Georgia per il suo tentativo di ribaltare la sconfitta del 2020 contro Biden, nonché accuse federali in Florida per aver conservato illegalmente documenti riservati dopo aver lasciato l’incarico nel 2021. Trump, sempre secondo copione, ha definito questi processi “politicamente motivati”.

Il processo per il denaro occultato, dato alla Daniels, si mette male. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva indagato sulla questione il faccendiere Cohen, che si è dichiarato colpevole nel 2018 di violazioni della legge federale sul finanziamento della campagna elettorale, testimoniando che Trump aveva orchestrato il pagamento a Daniels. Il Procuratore Bragg ritiene che il caso riguarda il tentativo di Trump di corrompere le elezioni del 2016. “L’uomo d’affari diventato politico ha sconfitto la rivale democratica Hillary Clinton utilizzando un sistema “catch-and-kill” per comprare il silenzio delle persone con informazioni potenzialmente dannose su di lui“. E l’accusa sostiene che Cohen ha anche organizzato anche un pagamento alla modella di Playboy Karen McDougal, che ha affermato di aver avuto anche lei una relazione sessuale con Trump, una relazione che Trump ha pure negato.

A New York, la falsificazione di documenti aziendali per commettere o nascondere un altro reato è un reato punibile fino a quattro anni di reclusione.

Per gli altri tre casi penali mancano date certe di avvio del processo. Se riconquistasse la presidenza, Trump potrebbe fermare i due procedimenti giudiziari federali se i processi non si sono ancora avviati o svolti.

Alcuni strateghi politici americani ed internazionali prevedono che un’eventuale condanna penale potrebbe danneggiare Trump nella sua campagna presidenziale. Mary Anna Mancuso, una stratega repubblicana, ha detto sostiene che se fosse condannato, sarebbe una “realtà che fa riflettere” che molti elettori troverebbero difficile ignorare.”Saranno costretti“, ha detto Mancuso, “a porsi domande del tipo: ‘Come voto per un uomo che potrebbe non essere in grado di svolgere le funzioni di presidente, ad esempio accettando un dignitario straniero? O chi potrebbe essere sotto qualche forma di incarcerazione o coprifuoco domiciliare?

In un sondaggio Reuters/Ipsos di febbraio, circa un quarto dei repubblicani auto-identificati e circa la metà degli indipendenti hanno affermato che non voterebbero per Trump se fosse condannato per un crimine da una giuria. Ciò potrebbe essere significativo in una gara serrata

Il giudice che supervisiona il caso, Juan Merchan, ha imposto un ordine di silenzio che limita i commenti pubblici di Trump sui partecipanti al processo e sui membri delle loro famiglie. Trump ha denigrato la figlia di Merchan online. Il giudice ha anche negato la richiesta di Trump di ritardare il processo fino a quando la Corte Suprema degli Stati Uniti non avrà rivisto la sua richiesta di immunità presidenziale dall’azione giudiziaria nel caso di sovversione elettorale federale.

Ancora una volta Trump gioca col fuoco. Il caso peggiore deve ancor venire alla luce ed è l’accusa circostranziata che il Tycoon per oltre quarant’anni è stato la principale risorsa in America del Cremlino e del Kgb.

Francamente è appassionante seguire queste vicende che aiutano a capire il modo di pensare e ragionare dell’americano medio.

Alla prossima.

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