Ancona: 5 arresti per green pass farlocchi

Un infermiere è finito in carcere, mentre 4 intermediari sono ai domiciliari. Per 45 persone obbligo di dimora

La redazione

Tra sanitari ed intermediari avidi di denaro e personaggi che anelano al green pass ma non vogliono vaccinarsi sembra sia stato scritto l’ennesimo capitolo della storia infinita e le forze dell’ordine, quasi che non abbiano altro a cui pensare, devono aggiungere ai crimini soliti, anche questa storia, brutta e pericolosa per la salute pubblica.

Disposto l’arrestato in carcere ad Ancona per un infermiere cinquantenne, che operava nell’hub vaccinale Paolinelli simulando l’inoculazione del vaccino. Le dosi di vaccino, invece di essere inoculate, finivano nel cestino e all’interno del contenitore dei rifiuti sanitari, il cosiddetto ‘agobox’.

Perquisite stamani contemporaneamente le stanze dove si inoculano i vaccini, lo spogliatoio degli infermieri, l’abitazione dell’arrestato e uno studio legale. Sembra, infatti che tra i quattro intermediari finiti ai domiciliari ci fosse un avvocato.

Quarantacinque sono i destinatari dell’obbligo di dimora o di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Si tratta di persone provenienti “da più parti del territorio nazionale”, che hanno pagato per ottenere la falsa vaccinazione; risponderanno dei reati di concorso in corruzione, peculato e falso ideologico.

L’inchiesta sul rilascio di green pass falsi, è coordinata dal sostituto procuratore Ruggiero Dicuonzo. Un’analoga operazione a quella di stamani ad Ancona era stata portata a termine martedì scorso ad Ascoli Piceno, dove era stato arrestato un medico, un intermediario e 73 persone risultano indagate.

Un fenomeno, come si vede di dimensioni oggettivamente preoccupanti.

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