S’indaga sullo strangolamento a Trieste

Mentre la Procura è in procinto di chiedere la convalida del fermo del ventunenne marocchino gli investigatori indagano sul ruolo avuto nella vicenda da un altro minorenne rumeno

La redazione

Lucia Baldovin, il sostituto procuratore titolare delle indagini sulla morte di Robert Trajkovic, sta per chiedere, forse oggi stesso al Gip la convalida del fermo nei confronti del giovane ventunenne di origini marocchine, fermato dai carabinieri, e contestualmente la custodia cautelare in carcere.

Il Procuratore della Repubblica, Antonio De Nicolo, ha reso noto altresì che giovedì prossimo verrà conferito l’incarico al medico legale e al radiologo per svolgere l’autopsia sul corpo della vittima.

Altri testimoni sono stati ascoltati dai carabinieri di Trieste incaricati delle indagini. Sono conoscenti dell’assassino e/o della vittima. Si cerca di ricostruire anche le giornate prima e dopo il brutale strangolamento.

 I carabinieri sembra stiano cercando di chiarire il ruolo avuto nella vicenda da un altro minorenne, di origini romene. 

La butta in politica il Sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, alla guida di una giunta di centrodestra, con in maggioranza cinque consiglieri leghisti, otto di Fratelli d’Italia, che a Trieste riesuma Alleanza Nazionale, quattro di Forza Italia e sei provenienti da due liste civiche pro Dipiazza. Parte con “non si tratta di un attacco politico” e secondo le migliori tradizioni fa esattamente il contrario. Infatti: “ Bisogna cominciare a fare dei ragionamenti sull’accoglienza: non si può accogliere tutti e dire ‘fate quello che volete’. Servono maggiori controlli nei confronti degli stranieri che arrivano. Mi sto già attivando, voglio un controllo più forte sulla città, parlerò con prefetto e forze ordine“. Dunque occorre “fare un ragionamento sull’accoglienza diffusa dei migranti voluta dalla sinistra” considerato che ” molti degli ultimi violenti casi di cronaca hanno avuto per protagonisti stranieri”:

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