Villa Frasca / Nitti

Continua l’analisi e la descrizione dei beni monumentali esistenti in territorio di Palo del Colle.

Vito Tricarico

In contrada Piano a Palo del Colle, sorge una antica dimora storica conosciuta come Villa Nitti. In precedenza, però, era nata come una proprietà della nobile famiglia Frasca. Era stata fatta costruire da Giuseppe Frasca nel primo ventennio del XIX secolo e sul prospetto principale, una targa portava inciso : Joseph Frasca sibi et amicis. Era la stessa persona che, per devozione, volle fosse costruita la chiesa di San Giuseppe in Palo e il massimo finanziatore di quell’opera, continuata dopo la sua morte, dalla moglie Domenica Nitti Valentini. Dopo di lei, il passaggio al nipote Nitti.

La villa é stata una signorile dimora di grande valore architettonico e artistico del secolo XIX. Inserita alla fine di un ombroso viale di pini e circondato da una fitta schiera di altre piante ornamentali ad alto fusto, dopo le quali si dipartono estese tenute di uliveti specializzati, la storica dimora vive la sofferenza dell’abbandono, dell’incuria e del vandalismo. A pian terreno, sul frontale principale della villa (ormai priva della targa descritta) e lateralmente ai due portali d’ingresso, si dipartono due rampe di scale gemelle esterne in pietra. Sono spezzate da un pianerottolo, che convergendo sul piano di arrivo, danno l’accesso al primo piano del palazzo. I gradoni delle scale sono stati asportati, pur tuttavia rimane evidente la bellezza estetica del disegno che conferisce al palazzo il senso aristocratico delle antiche e storiche dimore.

Contrada Piano a Palo del Colle è ricca di queste belle e antiche residenze. Appartenevano a notabili locali che ostentavano la loro agiatezza con la realizzazione di queste ville immerse nel verde, ricche di elementi decorativi e abbellite con statue, fontane e torrini per osservare il circondario. Erano ville nate dal gusto neoclassico della cultura di inizio ottocento che riproponeva la moda di vivere in villa, seppure per limitati periodi dell’anno. Erano sorte, a cura della ricca borghesia locale, in tenute agricole ove già precedentemente sorgevano altre strutture legate alla coltivazione della terra o all’allevamento. Infatti Villa Nitti in contrada Piano, è a breve distanza dall’imponente Jazzo Nitti.
Iazzo Nitti, come del resto ogni struttura del genere, era un caratteristico ricovero per animali e in modo particolare per le pecore e vacche. La sua posizione é in leggera pendenza per favorire lo scorrimento delle acque e dei liquami. La struttura di Jazzo Nitti è costituita da un muro perimetrale esterno alto circa 3 metri e da altri muri e scomparti che suddividono l’area interna. Sono presenti anche lamioni e mungituri anticamente adibiti al ricovero di persone e per eseguire la lavorazione del latte Cenni storicì
Villa Frasca / Nitti é stata dimora estiva dell’avv. Francesco Nitti Valentini, ricordato nella storia locale di Palo come il rappresentante più autorevole del partito dei proni (ex combattenti e popolari) contrapposto a quello dei giangrisi (fascio liberal – democratico) nel turbolento periodo successivo alla I guerra mondiale. A tal proposito, mi piace ricordare il clima effervescente che si respirava a Palo del Colle dopo il rientro degli ex combattenti e dei numerosi invalidi della Grande Guerra e mi piace ricordarlo con episodi narrati dal prof. Dino Tarantino nel quaderno monografico n°5 “Proni e Giangrisi” (Edizioni SAP Sollazzo).

L’avv. Francesco Nitti Valentini (Ciccio), si fece promotore del comitato cittadino per offrire la bandiera tricolore all’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra palese nell’appuntamento di domenica 30 marzo 1919. Alla cerimonia nella Chiesa Matrice non si presentò nessun rappresentante della giunta comunale. All’uscita dalla chiesa si formò un corteo diretto in piazza Santa Croce con a capo Nitti Valentini, che esaltò il sacrificio in guerra dei tanti mutilati e combattenti. La manifestazione, oltre che indetta per dare un meritato elogio agli ex combattenti, si andava ad inserire nello scontro politico in atto per le amministrative del Comune. A livello nazionale, i mutilati ed ex combattenti dichiaravano che avrebbero dato il loro voto solo ad ex combattenti. Il 26 maggio 1919 dopo la benedizione della bandiera per un’altra associazione, l’ANC (Ass. Naz. Combattenti), ci fu un corteo per le vie del paese che passando per Corso Garibaldi omaggiarono l’avv. Francesco Nitti che spargeva fiori dal balcone di casa sua. Era il segno dell’ascesa nelle simpatie popolari del rubicondo, giovane e ricco avvocato. Al rientro del corteo, nei pressi del municipio ci furono violenze e provocazioni con una folla ostile che gridava “Abbasso il Sindaco” e l’incitamento ad invadere il municipio. Seguirono spari con diversi feriti, due dei quali perirono in seguito a questi fatti. In seguito, negli ambienti associativi ANC, l’Avvocato, per suoi comportamenti precedenti, cominciò ad essere dileggiato come l’epilettico perché con tale giustificazione aveva evitato il servizio militare e nella sezione locale ci fu una spaccatura, motivo per il quale una parte decise di aderire al PPI, Partito Popolare Italiano. Da questo partito, per ordine della segreteria nazionale, il nostro venne espulso per indegnità politica e arrestato nel suo palazzo di Bari in via Sagarriga Visconti. L’accusa rivoltagli era di falsificazione dei certificati militari allo scopo di ottenere congedi, licenze, convalescenze dietro pagamento di compensi. Nonostante questo, alle politiche il partito dei Proni riportava un crescente successo. Forte di questo consenso l’avv. Nitti si presentò candidato sia al Comune che alla Provincia, candidature entrambe premiate. Al consiglio comunale del 15 maggio 1920 venne eletto sindaco di Palo, ma rifiutò l’incarico perché già esponente del Consiglio Provinciale e in sua vece venne eletto Vito Perrone. In quel periodo Piazza Santa Croce era interdetta al partito dei Giangrisi. Alle politiche del 15-5-1921 Nitti aderì al Blocco Nazionale di ispirazione fascista. In pratica fu l’ultimo Sindaco di Palo del Colle e il primo a ricoprire la carica di Podestà.

Nell’estate del 1952, i terreni della proprietà Nitti, insieme ad altre terre incolte di proprietari locali, furono oggetto delle occupazioni da parte dei braccianti agricoli. Questi, per mancanza di lavoro, andavano nei campi non coltivati ad effettuare operazioni di bonifica e dissodamento del terreno. A fine giornata portavano la gramigna e altre erbe infestanti in piazza Santa Croce e dopo i primi giorni di protesta vennero affrontati dalla Polizia di Stato sia in piazza che nei campi. Le manifestazioni in paese e le occupazioni nelle campagne, si conclusero dopo due mesi di proteste.

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