Alla ricerca delle radici del Presepe: un legame con il passato

Un viaggio tra antichità e religiosità

Rocco Michele Renna

Nel panorama delle festività natalizie, c’è chi predilige il calore del presepe a quello dell’albero di Natale, e chi, con gioia, accoglie entrambi. Il presepe, simbolo antico e carico di significato, trova le sue radici nel lontano passato, tracciando un legame profondo con la storia cristiana e le antiche tradizioni romane.

La storia del presepe, come lo conosciamo oggi, inizia con San Francesco d’Assisi, il frate che per primo lo realizzò nel 1223. Tommaso da Celano, biografo del Santo, narra che dopo un Natale trascorso a Betlemme nel 1222, San Francesco fu profondamente colpito dalle rappresentazioni sacre della nascita di Gesù. La decisione di riproporre questa scena non stava solo nell’innovazione artistica, ma era impregnata di un messaggio di pace e tolleranza tra le religioni.

L’evento, intriso di significato, svela la volontà di San Francesco di collegare la natività a un messaggio universale di amore e armonia, un messaggio che sfidava le convenzioni del suo tempo.

Tornato in Italia, San Francesco chiese al Papa Onorio III di ripetere la rappresentazione della natività per il Natale successivo, nel 1223. Nonostante il divieto delle rappresentazioni sacre, il Papa consentì una messa celebrata in una grotta naturale a Greccio. La notte fu illuminata da fiaccole, e una greppia con asino e bue fu posta nella grotta. Questo, sebbene non fosse un presepe nel senso moderno, fu il seme da cui nacque la tradizione.

Il primo presepe con statuette, come li conosciamo oggi, risale al 1283, opera di Arnolfo di Cambio. Questo famoso scultore creò otto statuette in marmo che raffiguravano i personaggi della Natività e i Re Magi, un capolavoro esposto ancora oggi nella basilica romana di Santa Maria Maggiore.

Nel cuore dell’Antica Roma, la pratica del presepe, con la sua intensa ricreazione di un’ambientazione domestica, ha le sue radici profonde. Durante il mese di dicembre, gli antichi romani trasformavano le proprie abitazioni in spazi incantati, adornandoli con statue che simboleggiavano i Lari, gli spiriti degli antenati che vegliavano sulla casa e la famiglia.

Queste statue, dalle fattezze generiche, non erano semplici rappresentazioni di membri della famiglia reale, ma piuttosto prototipi: un anziano saggio, una madre amorevole, un giovane temerario. Queste figure incarnavano gli spiriti ancestralmente legati al focolare domestico.

L’atmosfera magica del periodo di dicembre raggiungeva il culmine con i Saturnali, festività romane che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre, sotto il governo di Domiziano. Queste celebrazioni coinvolgevano tutte le classi sociali e nel corso del tempo si sono identificate come preludi alle festività moderne di Natale e Capodanno.

Durante i Saturnali, l’uso di intonare il grido “Io Saturnalia!” permeava le case e le strade, seguito da uno scambio di doni simbolici noti come “strenae” o “strenne.” Nel corso degli anni, la “strenna” si è trasformata in un tipico regalo natalizio, una tradizione che ha resistito al passare del tempo. Già nell’epoca latina, il termine “strēna” era sinonimo di “regalo di buon augurio.”

Il 20 dicembre, una festa particolare, i Sigillaria, aggiungeva un tocco di nostalgia e affetto alla stagione. Durante questa celebrazione, i parenti si scambiavano in dono i “sigilla,” verosimilmente statuette o immagini raffiguranti familiari defunti durante l’anno. In attesa di questo momento speciale, i più piccoli si dedicavano a lucidare con cura le piccole statue, disponendole con affetto in un recinto creato appositamente per ricreare un’ambientazione familiare.

L’etimologia della parola “presepe” ci riporta appunto al latino “praesaepe,” formato da “prae” (davanti) e “saeps” (siepe). Il significato letterale è “davanti alla siepe,” ma nel corso del tempo si è esteso per includere la stalla o la mangiatoia posta in essa. Oggi, il termine presepe evoca la rappresentazione scenografica delle dimensioni reali della Natività di Betlemme.

In questo contesto di tradizioni ricche di significato, l’Antica Roma ha gettato le basi per una pratica che, sebbene abbia attraversato i secoli, continua a catturare il cuore delle persone in tutto il mondo durante il periodo natalizio: il presepe, un simbolo di continuità tra antico e moderno, ricco di significato e affetto.

In conclusione, il presepe, con le sue radici profonde che si snodano tra il messaggio di San Francesco e le tradizioni dell’Antica Roma, continua a essere uno dei simboli più toccanti e pregnanti del Natale. Nella sua evoluzione, ha saputo unire passato e presente, trasmettendo un messaggio di speranza, amore e condivisione attraverso le generazioni.

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