Selvaggia Lucarelli insultata dai colleghi per il caso Matteo Mariotti

Selvaggia Lucarelli denuncia sui social l’ostilità dei colleghi e ribatte alle critiche ricevute per le sue domande sulla raccolta fondi per il giovane Matteo Mariotti: “Invidia e competizione nel mondo giornalistico” la definisce.

Rocco Michele Renna

Selvaggia Lucarelli non si scompone di fronte alle critiche e alle accuse di “rompere i c……i” e “spargere m…a” lanciatele dai colleghi giornalisti in seguito ai suoi dubbi sulla trasparenza della raccolta fondi per il giovane attaccato da uno squalo in Australia. La giornalista, nota per la sua schiettezza, denuncia apertamente su social media l’ostilità, e quelle che lei chiama, le invidie feroci e la competizione nel mondo dell’informazione.

La controversia ha preso il via quando Lucarelli ha sollevato dubbi sulla gestione della raccolta fondi aperta dagli amici del ventenne Matteo Mariotti, vittima di un attacco da parte di uno squalo in Australia del quale abbiamo ampiamente parlato in questo articolo. La giornalista ha evidenziato alcune incongruenze e ha chiesto chiarezza sulla destinazione dei fondi raccolti tramite la piattaforma GoFundMe.

La risposta dei colleghi non si è fatta attendere, con alcuni giornalisti che hanno accusato Lucarelli di diffondere notizie false e di mettere in discussione la solidarietà nei confronti della vittima. Tra i più critici c’è stata anche una giornalista autrice di un libro sulla beneficenza, la quale, secondo Lucarelli, ha espresso opinioni sconcertanti sulla vicenda.

Lucarelli ha replicato sottolineando la poca trasparenza della raccolta fondi, ribadendo che la stessa è stata pubblicamente supportata da organi di stampa, dal presidente di regione e dal sindaco della città coinvolta. Ha anche precisato di avere prove sulla gratuità delle cure per Matteo, fornite sia dalla regione che dall’ospedale.

Non solo i colleghi sono finiti nel mirino della giornalista, ma anche un quotidiano locale, la Gazzetta di Parma, è stato criticato per la pubblicazione di una lettera che, secondo Lucarelli, cercava di deviare l’attenzione dalla questione principale, toccando temi personali e irrelevanti.

La giornalista ha denunciato la presunta campagna diffamatoria nei suoi confronti. Lucarelli ha sottolineato l’importanza di affrontare il tema della beneficenza in modo critico, senza paura di sollevare domande legittime.

In chiusura, Lucarelli ha evidenziato la solidarietà ricevuta dal giovane Matteo Mariotti, nonostante alcune reazioni deliranti sui social media, attribuendo parte delle responsabilità alla stampa. La giornalista si appella a una discussione aperta e costruttiva sulla beneficenza, senza temere le reazioni negative da parte di colleghi “invidiosi” del suo successo.

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