Rifiuti…in maschera

Sinora non abbiamo preso in considerazione un altro aspetto della Pandemia, eliminare i rifiuti dei materiali protettivi infetti e non…..come fare….

Maria Catalano Fiore

22 aprile “Giornata internazionale della Terra”.….povera Terra sommersa anche da rifiuti!

Ormai inquinata, nonostante gli sforzi individuali, infatti sono quasi sempre “iniziative individuali”. Ripulire spiagge, parchi, zone urbane ed extra, che pochi fanno, mentre tanti sporcano ancora con incoscienza, è vero che spesso mancano cestini, ma fazzolettini sporchi, e mascherine potremmo anche tenerle in tasca, passare accanto ad un cassonetto o portarle a casa e gettarle nell’apposito contenitore.

Un gruppo di ragazzi ripulisce un parco

Mascherine. Ci siamo resi conto di quante tonnellate di mascherine anti Covid stiamo disperdendo nell’ambiente? Molti animali vi restano intrappolati o le ingeriscono con conseguenze letali.

Si discute continuamente di disastri ambientali, conferenze, convegni, ma non ci rendiamo conto che ne stiamo aggiungendo un altro che potremmo evitare con piccoli gesti quotidiani. La questione riguarda i vari dispositivi di protezione che per negligenza, distrazione o noncuranza vengono abbandonati nell’ambiente. Escludendo le mascherine correttamente smaltite, è stato calcolato che sono quasi 3 milioni quelle che mensilmente vengono abbandonate per le strade, nei prati, nei fiumi e poi, in mare inevitabilmente, avremo modo di verificarlo in estate quando le vedremo affiorare sui nostri lidi. Mascherine e guanti in lattice ed occhiali?

Il problema cresce in maniera esponenziale.

In Inghilterra, hanno organizzato, come sempre, una raccolta di rifiuti sui litorali, prima della nuova stagione; tra i rifiuti, ovviamente cresciuti, sono stati riscontrati il 69% formato da guanti e mascherine. Tutto alla fine finisce sulle spiagge o in mare, è un dato di fatto.

Uno studio appena uscito su “Animal Biology” e poi diffuso, ha dimostrato che in Olanda, nei mesi di maggio e giugno 2020, sono state scattate migliaia di foto, poi messe in rete, di guanti e mascherine ritrovate nei canali di Amsterdam, vicino a Supermercati e in luoghi frequentati da animali come i parchi. Ciò che ha spinto ad approfondire il problema sono state le quantità di pesci intrappolati in guanti di lattice o che avevano ingerito pezzi di mascherine.

Alcuni tipi di animali, soprattutto uccelli, hanno utilizzato le mascherine come parte integrante di nidi….ma molti restano strozzati o immobilizzati, pellicani e cigni con becchi intrappolati. Persino i granchi possono restare impigliati. E’ accertato che alcune specie restano seriamente infettate, tra questi gli animali domestici costretti in quarantena con i loro proprietari, ma non contribuiscono all’epidemia. Non sono trasmettitori.

Per quanto riguarda le mascherine disperse se sono state indossate da una persona infetta, povere bestie, le aspetta una morte lunga e dolorosa. Dobbiamo renderci conto che le mascherine, guanti o altro non possono essere trattate come un rifiuto qualunque, tantomeno gettate per strada o nei campi.

Alcuni comuni italiani hanno equiparato l’abbandono dei dispositivi Covid a quello di “rifiuti pericolosi”, con multe da 600 a 6.000 euro. Ma, a differenza di altri paesi, in Italia buttare un rifiuto per strada viene ampiamente tollerato. Cambieremo mai……chissà.

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