Nuove rivelazioni dal profondo spazio su Nettuno e Urano

Una sorprendente similitudine di colori, l’Università di Oxford svela la vera tonalità di blu verdastro dei giganti di ghiaccio, sfatando miti e riscrivendo la storia delle loro immagini spaziali.

Rocco Michele Renna

Il mistero dei colori dei pianeti ghiacciati del nostro sistema solare ha subito una svolta epocale grazie a una nuova elaborazione grafica delle immagini catturate dalla sonda Voyager della NASA. Nettuno e Urano, da sempre affascinanti per la loro distinta colorazione blu e verde, sono ora rivelati in una tonalità sorprendentemente simile di blu verdastro.

L’Università di Oxford ha guidato una ricerca rivoluzionaria, pubblicata sul Monthly Notice della Royal Astronomical Society, che ha svelato il vero colore di questi due giganti ghiacciati. Contrariamente alla credenza comune che Nettuno fosse di un azzurro profondo e Urano avesse un aspetto ciano pallido, entrambi i pianeti si rivelano essere più simili di quanto immaginato.

I veri colori di Urano e Nettuno riprocessati dal nuovo studio. Credit: Patrick Irwin/University of Oxford/NASA

Gli scienziati hanno spiegato che il fraintendimento sul colore originale è emerso dalle immagini composite generate da fotografie a colori separati. Le foto, in particolare quelle della missione Voyager 2, sono state spesso ritoccate e migliorare con il contrasto per evidenziare le caratteristiche atmosferiche. Questi interventi hanno portato Nettuno a essere rappresentato “troppo blu” rispetto al suo vero colore.

Il nuovo studio ha utilizzato dati avanzati dal telescopio spaziale Hubble e dal Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo meridionale per determinare inequivocabilmente le tonalità reali di blu verdastro di Urano e Nettuno. I ricercatori hanno poi applicato queste informazioni per correggere le immagini composite della Voyager 2 e del telescopio spaziale Hubble, rivelando finalmente la sorprendente similitudine di colori tra i due pianeti.

La ricerca ha svelato che la differenza principale tra Urano e Nettuno risiede in un leggero accenno di blu aggiuntivo presente su quest’ultimo, attribuito a uno strato di foschia più sottile. Inoltre, il mistero del cambiamento di colore di Urano durante la sua orbita di 84 anni attorno al Sole è stato risolto.

Grazie alle misurazioni della luminosità effettuate dall’Osservatorio Lowell in Arizona dal 1950 al 2016, gli scienziati hanno scoperto che il colore di Urano varia a seconda della sua posizione rispetto al Sole. Durante i solstizi, il pianeta appare più verde, mentre agli equinozi assume una sfumatura più blu. Questo fenomeno è spiegato dalla straordinaria rotazione di Urano, che presenta uno dei suoi poli quasi direttamente rivolto verso il Sole durante i solstizi.

La ricerca ha anche gettato luce su un “cappuccio” di foschia ghiacciata presente durante l’estate uraniana, composta probabilmente da particelle di ghiaccio di metano, che contribuiscono al cambiamento di colore. Questa scoperta è fondamentale per comprendere la variazione di colore dei pianeti ghiacciati e potrebbe influenzare le future missioni di esplorazione spaziale.

Nonostante l’affascinante rivelazione dei veri colori di Urano e Nettuno, il loro fascino rimane intatto. I giganti del ghiaccio rimangono una destinazione intrigante per le future missioni spaziali, lasciando aperta la porta a nuove scoperte e avventure nella vastità dello spazio profondo.

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