Neuralink: il primo chip impiantato nell’essere umano

Dietro l’annuncio di Elon Musk, il chip di Neuralink apre nuove prospettive per la neuro tecnologia e sfida la concorrenza: il futuro degli impianti cerebrali una svolta tecnologica e le prospettive future

Rocco Michele Renna

Il recente annuncio dell’impianto del primo chip di Neuralink in un essere umano, veicolato attraverso un tweet di Elon Musk, ha catturato l’attenzione del mondo. Tuttavia, secondo il Prof. Silvestro Micera, esperto di bioelettronica e ingegneria neurale, dietro a questo evento si cela molto più di un semplice clamore mediatico.

La tecnologia di Neuralink: un salto vanti nella Neuro tecnologia.
Micera spiega che, sebbene l’idea di utilizzare interfacce impiantabili nel cervello per leggere il pensiero non sia nuova, la tecnologia di Neuralink porta una rivoluzione significativa. L’impianto, realizzato attraverso un robot, permette l’inserimento di elettrodi meno invasivi e altamente precisi. Con 1.024 elettrodi distribuiti su 64 fili flessibili e ultrasottili, l’incremento del campionamento cerebrale promette di aprire nuove possibilità di controllo e lettura delle informazioni neurali.

La Corsa dei Competitor: Blackrock Neurotech e Synchron.
La presenza di Neuralink sul mercato ha scosso l’interesse e l’accelerazione dello sviluppo nel settore delle neuro tecnologie. Micera identifica Blackrock Neurotech, un’azienda con una lunga storia di impianti in pazienti, e Synchron, un’innovativa realtà australiana con un approccio meno invasivo attraverso il sistema vascolare, come principali competitor di Neuralink.

In Italia, l’interesse per le interfacce cervello-computer sta crescendo. Micera condivide l’esistenza di un laboratorio, frutto della collaborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, focalizzato su impianti spinali. La storia di una paziente con lesione midollare che ha recuperato la capacità di camminare grazie a un neuro stimolatore midollare ha attirato l’attenzione pubblica.

Prospettive future e benefici potenziali.
Micera riflette sulle tempistiche, sottolineando che nei prossimi anni potrebbero emergere sempre più sistemi commerciali nel campo delle neuro tecnologie. Attualmente, i benefici dei chip cerebrali di Neuralink sono indirizzati a pazienti con Sla o quadriplegie da lesioni spinali. Tuttavia, Micera immagina un futuro in cui la tecnologia potrebbe estendersi anche a pazienti colpiti da ictus, aprendo nuovi orizzonti nell’ambito della salute e della riabilitazione.

In conclusione, il chip di Neuralink non è solo un avanzamento tecnologico, ma un catalizzatore che stimola l’interesse e la competitività nel settore delle neuro tecnologie, offrendo speranza e prospettive ambiziose per il futuro.

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