Il turismo in Puglia fa i conti col Covid

Si è recentemente tenuta una riunione con gli operatori del turismo e della cultura voluta ed organizzata dall’assessore Loredana Capone, Ospite d’onore Pier Luigi Lopalco. l’incontro ha registrato una proposta interessante del nostro Massimo Salomone.

GP

Una riunione per definire le linee guida per le riaperture delle attività turistiche e culturali della Puglia in sicurezza, per quanto possibile, praticamente “un manuale per la ripresa” in settori portanti dell’economia della Puglia, è stata voluta e presieduta dall’Assessore regionale al ramo Loredana Capone, il cui pensiero e la cui concretezza sono ben sintetizzate in questa sua frase ” “Entro dieci giorni la prima bozza da sottoporre a tutti gli operatori”. Ovviamente è riferita al manuale.

Coprotagonista della riunione (anche se, pur in videoconferenza, non era un film) il Responsabile del Coordinamento per l’emergenza epidemiologica in Puglia, Pier Luigi Lopalco. Anche per Lopalco in estrema sintesi: “Non si sa quando si riaprirà, ma dobbiamo essere pronti”. Ragionamento arguto, ma con i piedi ben ancorati alla terra, in un momento in cui ci tocca ascoltare “di tutto di più”.

Giustamente la Regione Puglia, mettendo insieme in una riunione, tenuta in videoconferenza per ovvi motivi di sicurezza, le rappresentanze delle categorie interessate dai vettori agli agenti di viaggio, dagli albergatori ai ristoratori, dai teatranti, ai musicisti, agli artisti di strada, dai galleristi ai creativi in generale, ed investendo il responsabile della sicurezza epidemiologica cerca di trovare la strada per far riaprire il prima possibile un settore come il turismo, che con l’agricoltura ed il terziario avanzato, rappresenta gran parte del pil (prodotto interno lordo) della regione.

La cultura, considerata nei suoi variegati aspetti, cioè a 360°, importante e fondamentale di per sé, è poi un supporto essenziale nella promozione turistica del territorio. Il cielo limpido, il mare pulito, la cucina ineguagliabile, l’ospitalità migliorata esponenzialmente, fanno gran parte, ma il turista, soprattutto quello “non mordi e fuggi”, ma stanziale, desidera ed ha bisogno di altro, ovvero l’incoming turistico internazionale, che negli ultimi 5 si è abituato ad una miriade eventi culturali vari e soprattutto di livello, oltre a percorsi d’arte (monumenti, siti turistici, gallerie) ben strutturati e funzionali alle visite.

Fare tutto ciò in sicurezza è un progetto ambizioso, ma indispensabile e non sono mancati interventi e primi suggerimenti concreti da parte dei rappresentanti delle categorie.

In particolare ci è sembrato svettare come uno dei più significativi quello di Massimo Salomone, coordinatore del Gruppo tecnico turismo Confindustria Puglia, che riunisce una serie di categorie del mondo del turismo. Dopo una breve, ma pregnante introduzione sulla situazione delle aziende e le imprese del turismo del territorio, che definire drammatiche è un’eufemismo, perché di autentica tragedia senza precedenti si tratta, il “nostro” Massimo Salomone, nostro perché direttore editoriale ed attivo redattore di questa testata, ha proposto di far slittare l’apertura delle scuole al 1° ottobre, in modo da dare ad una stagione turistica in ritardo di partenza la possibilità di utilizzare fino in fondo il clima mite e salubre che, solitamente, si verifica fino ai primi di ottobre in Puglia.

Proposta intelligente, concreta e che credo possa andare anche oltre la mera emergenza pandemica. E’ un periodo in Puglia solitamente di grande caldo, ed i nostri edifici scolastici non sono in condizioni di far svolgere lezioni in condizioni ottimali per studenti e docenti. In fondo, quando si studiava forse più di oggi, le scuole avviavano l’anno ad ottobre inoltrato. In realtà anche in questa occasione, come per gli orari estivi di determinati settori lavorativi, abbiamo subito i tempi di Milano e del nord. Il nostro clima è passato in secondo piano, come le nostre abitudini, frutto non di bizzarrie, ma di condizioni economiche, climatiche e, finanche culturali.

La proposta di Massimo Salomone, mi pare solo apparentemente calata in passate esperienza, in realtà innovativa, “rivoluzionaria” nel senso positivo del termine, estremamente rispettosa delle nostre peculiarità. Forse. troppo avanzata per essere immediatamente colta nella sua concretezza e praticità. Si farà strada, non lo so, ma se non avvenisse sarebbe un gran peccato.

Ed in chiusura di questo articolo non posso fare a meno di citare il bell’articolo-intervista a Massimo Salomone di Rita Schena su La Gazzetta del Mezzogiorno di ieri 18 aprile dal titolo ” Turismo in ginocchio”. La tragedia degli operatori del turismo è fotografata dall’intervistata con meticolosità e precisione da “ritrattista”.

In copertina Loredana Capone e Massimo Salomone