Il Risorgimento del Ponte Orsiniano di Gravina in Puglia

Una testimonianza di bellezza e storia che sfida il tempo

Redazione Alta Murgia

Ormai quasi spoglio delle sue impalcature e delle maestranze che lo hanno accudito, curato e coccolato dagli acciacchi della vecchiaia e dall’incuria del tempo che inesorabile interviene, risorge mostrando tutta la sua bellezza senza nascondere la sua vetustà, come appunto una bella signora che mostra la sua bellezza con le rughe del tempo, parafrasando la bellissima e compianta attrice della storia del cinema italiano, Anna Magnani, che era solita ripetere: “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!

Il Ponte Orsiniano di Gravina in Puglia si erge, appunto, come una vecchia signora, orgogliosa delle sue rughe, ma ancor più fiera della sua bellezza intramontabile. Come Anna Magnani, che sfidava il tempo con grazia e determinazione, questo ponte acquedotto mostra tutta la sua maestosità senza nascondere il passare degli anni. Le sue impalcature e le maestranze che lo hanno curato nel corso del tempo lo hanno reso un’icona della nostra città, un tesoro da proteggere e ammirare.

Ricostruito dopo il crollo causato dal sisma del 1722, il Ponte Orsiniano è stato da sempre un simbolo di connessione tra il passato e il presente di Gravina. Originariamente costruito per permettere l’attraversamento della gravina di Botromagno e raggiungere la chiesa rupestre della Madonna della Stella, è poi stato adibito ad acquedotto per portare l’acqua alla città, testimoniando la genialità e l’ingegno dei suoi costruttori.

Nonostante i segni del tempo e le sfide della storia, il Ponte Orsiniano ha resistito con fierezza. Dalle prime difficoltà di funzionalità nel 1781, fino alla sua dismissione dall’uso idro potabile con l’avvento dell’Acquedotto Pugliese, questo ponte ha continuato a rappresentare un punto di riferimento per la comunità gravinese.

Le recenti operazioni di restauro e illuminazione, coordinate con passione dal nostro Sindaco Fedele Lagreca, stanno restituendo al Ponte Orsiniano il suo antico splendore. L’emozione nel vederlo emergere dalle impalcature, più bello che mai, è palpabile in tutta la città.

Il Sindaco ha rilasciato una dichiarazione in merito: “Come anticipato qualche settimana fa, il nostro Ponte Viadotto Acquedotto inizia a liberarsi dall’impalcatura che, per diverso tempo, lo ha ingabbiato per consentirne le lavorazioni di consolidamento e restauro.

Ieri sera (6 marzo 2024) abbiamo fatto una prova in campo legata all’illuminazione che lo renderà ancora più suggestivo nelle ore notturne.

La prova è andata bene e, in queste ore, si sta procedendo a formulare l’ordine degli impianti illuminanti che saranno disponibili in un arco temporale di un mese e mezzo.

Le operazioni di smontaggio sono a buon punto, ma l’emozione nel rivederlo nel suo ritrovato splendore, è stata veramente tanta.

Nei prossimi giorni questa opera sarà oggetto di un approfondimento che interesserà anche il percorso pedonale che condurrà ai piedi del ponte, anch’esso in via di ultimazione

Dal post del Sindaco Lagreca

Come scriveva il professore Franco Laiso, il quale salutiamo con affetto dalla nostra redazione La Voce News, nella sua opera “Gravina. Interserzioni-Interpretazioni”, il Ponte Orsiniano è il cuore pulsante di Gravina. È il testimone silenzioso delle fatiche dei nostri antenati, delle gioie dei nostri bambini e delle storie che hanno plasmato la nostra comunità nel corso dei secoli. Oggi, più che mai, dobbiamo proteggere e valorizzare questo patrimonio storico e culturale. Il Ponte Orsiniano non è solo un ponte, ma un simbolo di resilienza e bellezza che attraversa il tempo e lo spazio, collegando le generazioni passate a quelle future.

Guardando al futuro, il Ponte Orsiniano continuerà a ispirare e a incantare, come una vecchia signora che conserva tutta la sua eleganza e la sua dignità, indipendentemente dal passare degli anni. E noi, gravinesi, saremo sempre fieri di chiamarlo “nostro”.

N.B. in copertina immagine di opera digitale di Rocco Michele Renna, liberamente concessa alla redazione della voce, in ricordo del ponte pre-restauro.

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