Il 2023, un allarme climatico senza precedenti

L’anno più caldo dalla Rivoluzione Industriale, il rapporto di Copernicus Climate Change Service evidenzia record di temperature, eventi estremi e la necessità urgente di azioni decisive

Rocco Michele Renna

Anomalia della temperatura dell’aria superficiale nel 2023

Nel panorama sempre più preoccupante dei cambiamenti climatici, il 2023 si è distinto come un anno senza precedenti sotto molteplici aspetti. Secondo il recente rapporto del Copernicus Climate Change Service (C3s), il 2023 è stato confermato come l’anno più caldo registrato dal 1850, con conseguenze allarmanti per il nostro pianeta.

Il rapporto evidenzia un aumento della temperatura media globale vicina a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, un limite critico indicato dall’Accordo di Parigi per evitare i peggioramenti climatici. Tuttavia, il 2023 ha visto quasi il 50% dei giorni con temperature superiori a questa soglia, stabilendo un precedente preoccupante.

Oltre alle temperature record, il 2023 è stato caratterizzato da un aumento significativo degli eventi climatici estremi in tutto il mondo. Onde di calore, inondazioni, siccità e incendi hanno colpito diverse regioni, mettendo in evidenza la necessità di affrontare con urgenza il cambiamento climatico.

Il rapporto sottolinea anche i cambiamenti nei fenomeni oceanici, con la transizione da La Niña a El Niño che ha influenzato le temperature del mare e ha contribuito al raggiungimento di minimi storici nell’estensione del ghiaccio marino antartico.

Le emissioni globali di carbonio provenienti dagli incendi boschivi sono aumentate del 30% rispetto all’anno precedente, con particolare riferimento agli incendi persistenti in Canada. Questo dato costituisce un ulteriore segnale dell’impatto crescente dei cambiamenti climatici sulla nostra biosfera.

Il direttore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, Carlo Buontempo, ha lanciato un appello urgente per la decarbonizzazione dell’economia, utilizzando i dati e le conoscenze climatiche per prepararsi al futuro. Allo stesso tempo, Mauro Facchini, Capo Unità Copernicus, Commissione Europea, ha sottolineato l’importanza di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’Unione Europea entro il 2030, avvertendo che mancano solo sei anni per agire in modo significativo.

Il 2023 rimarrà nella storia come un anno cruciale e allarmante per i cambiamenti climatici. Con record di temperature, eventi estremi e sfide senza precedenti, sperando che il 2024 o i prossimi anni non siano peggiori, è imperativo che la comunità globale si unisca per affrontare la crisi climatica con azioni concrete e sostenibili. L’orologio sta ticchettando, e il tempo per invertire la rotta è ora.

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