Didattica a distanza, parola d’ordine resilienza

Uno strumento d’emergenza alternativo ad una condizione straordinaria che ci consente di affrontare e superare difficoltà apparentemente impossibili.

Cinzia Montedoro

Sospese  le lezioni fino al 15 marzo o, più probabilmente, 3 aprile a causa dell’emergenza Covid-19. La chiusura delle scuole non ha lasciato però i dirigenti, i docenti e gli alunni a braccia conserte.
Il Coronavirus, infatti, non costituisce un’occasione di vacanza, è bene sottolinearlo e per sopperire alla mancanza di lezioni in classe, la scuola ha teso le sue braccia alla modalità di didattica a distanza.
Le classi virtuali sono realtà che hanno preso prepotentemente forma in seguito all’emergenza sanitaria, con esse anche la capacità del genitore e dell’alunno, dall’oggi al domani, di esercitare sulle piattaforme la didattica scolastica sperimentando le lezioni a distanza.
Compito non semplice per molti genitori che non avvezzi alla tecnologia devono fare i conti con l’oggettiva necessità dei ragazzi; tante le piattaforme utilizzabili dai docenti per stabilire un “contatto” scolastico con i propri alunni , lezioni organizzate con lo streaming, le piattaforme online e le app, ricordiamo tra i diversi programmi utilizzabili: Classmill applicazione gratuita che consente di produrre lezioni multimediali online, Edmodo un vero e proprio social network educativo, Eliademy una classe virtuale gratuita che autorizza gli insegnanti e gli studenti a creare, condividere e gestire corsi online, solo per citarne alcuni.
Basta un tocco sullo schermo per accedere a materiali interattivi, video, link utili e molto altro, i compiti trovano un nuovo slancio e una nuova modalità di consegna a questi si uniscono lezioni online dei docenti, con lezione sincrona in audio/video conferenza.
La didattica a distanza si attiva soprattutto per gli alunni con bisogni educativi speciali, perché essa sia sempre strumento d’inclusione.
La scuola abbatte le barriere e si trasforma, offrendo agli studenti la possibilità di apprendere mantenendo una relazione viva anche a distanza. Basta un po’ di pazienza tanta collaborazione e adattarsi alle nuove modalità scolastiche almeno fino al 3 aprile come da decreto.