Sondaggi politici, intenzioni di voto

Risultati dalla Supermedia di YouTrend

Gianvito Pugliese

I numeri tra parentesi indicano le differenze percentuali in aumento o diminuzione a distanza di una settimana. Il sondaggio originale di YouTube indica gli scostamenti a due settimane.

Dati del 7 luglio 2023.

Supermedia liste

  • FdI 29,1 (+0,2)
  • PD 20,2 (=)
  • M5S 15,7 (-0,1)
  • Lega 8,8 (+0,1)
  • Forza Italia 7,8 (-0,4)
  • Azione 3,6 (=)
  • Verdi/Sinistra 3,1 (+0,1)
  • Italia Viva 3,0 (=)
  • +Europa 2,1 (-0,2)
  • Italexit 1,8 (-0,1)
  • Unione Popolare 1,5 (=)
  • Noi Moderati 0,9 (-0,1)

Supermedia coalizioni 2023

  • Centrodestra 46,6 (-0,2)
  • Centrosinistra 25,4 (-0,1)
  • M5S 15,7 (-0,1)
  • Terzo Polo 6,6 (=)
  • Italexit 1,8 (-0,1)
  • Altri 3,9 (+0,5)

Sintesi dei dati.

I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti:    30 giugno), Demos (30 giugno), Euromedia (28 giugno), Ipsos (1° luglio), Quorum (19 giugno), SWG (26 giugno e 3 luglio) e Tecnè (24 giugno e 1° luglio).

Tra i risultati positivi, ad una settimana, si nota la crescita di FdI dello 0,2. Seguono Lega e Verdi/Sinistra, entrambi dello 0,1. Calano, ancora vistosamente Forza Italia dello 0,4%, ed a seguire, +Europa dello 0,2, nonché M5S, Italexit e Noi Moderati. I partiti minori crescono dello 0,5%.

Quanto alle coalizioni il Centrodestra scende al 46,6 ed il Centrosinistra al 25,4. Diminuisce la distanza (21,2) tra i due principali poli. Il dato del Cs sommato ai pentastellati ed ai centristi del Terzo Polo (l’ipotetico campo largo a cui lavora la Schlein), significherebbe oggi il 47,7. Il destra-centro, quindi, nei sondaggi sarebbe sotto alla somma delle tre maggiori opposizioni dell’1,1%, mentre il totale delle opposizioni. attualmente al 53,4 porta la maggioranza sotto del 6,8%.

Una seria analisi non può esimersi da osservare che se l’alleanza di maggioranza, ovvero di destra centro, per quanto divisa su principi e provvedimenti, trova il suo collante estremamente solido sul provare a mantenere il potere, riunire in coalizione Pd e gli altri due soggetti -M5S e Terzo polo- continua ad apparire come una vera “mission impossible”. Vero anche che gli esiti delle amministrative, negativi per le opposizioni ed in particolare per M5S e Terzo polo, spingono all’alleanza, come pure il crollo dei due partiti del Terzo Polo dovrebbe indurre tutti a più miti consigli ed a decisioni sagge. Difficile, tuttavia, trovare punti d’accordo stabili tra Pd e M5S, su cui costruire una stabile coalizione all’opposizione. Tralasciando il fenomeno Schlein, l’implosione del duo Calenda-Renzi, che hanno scritto di fatto The end sul Terzo Polo li costringe o a tornare sui propri passi o a nuove alleanze: attualmente nessuno dei due supera la soglia di sbarramento. Continua tuttavia a regnare il caos in una opposizione che non riesce a compattarsi realmente e regala il governo, su un piatto d’argento alla destra, ma cosa assai peggiore per il Paese senza alcun serio controllo esercitato da una opposizione frammentata e poco incisiva. Forza Italia che nella settimana dei funerali di Berlusconi era cresciuta visibilmente scavalcando la Lega, ha perso in due settimane il vantaggio ottenuto. Segno inequivocabile di un elettorato, per quanto decimato dall’assenteismo, fortemente influenzabile dalla presentazione mediatica degli eventi. In sostanza fatti, ininfluenti, messaggi decisivi.

Dicevano del fenomeno Schlein: sbaglierò ma sono convinto che la Schlein rappresenti o venga semplicemente percepita attualmente come l’unico serio pericolo per una destra ed i media suoi sostenitori. Oltre che per essere l’unica novità di rilievo nel panorama politico italiano, piuttosto stantio, non sembra per natura disponibile a compromessi al ribasso con il Governo di destra. Piaccia o no, Conte sembra essere stato molto addolcito da nomine governative che hanno sopravvalutato il M5S e sia Renzi che Calenda non hanno fatto recentemente mistero di voler dialogare “costruttivamente” con la Meloni (vedi da ultimo il sostegno alla riforma della giustizia). Hanno cambiato idea. Capita spesso di recente

Pochissimi gli scossoni significativi anche se sia Fdi che Forza Italia in due settimane perdono un intero punto a testa.

Considerazioni sull’astensione del corpo elettorale.

Per i dati mi riporto alle considerazioni svolte sul precedente sondaggio.

Ripeto, convintamente, che la Politica dovrebbe tremare a fronte di questi dati, ma la politica li ignora e pensa solo a gestire il potere. D’altronde, più cresce l’astensione, più cresce la forza delle truppe cammellate e dei grandi elettori (tra cui i rappresentanti di categorie). E tanto sembra star bene a tutti, almeno finché dura la pacchia. Altro che finita… Le liti in piazza e gli accordi sottomano prolificano. E tanto credo che, legittimamente, disgusti l’elettorato oltre ogni misura.

Mi spiace se le conclusioni sono ormai fotocopia, ma l’elettorato del nostro Paese risponde agli scandali quotidiani passivamente, quasi con rassegnazione, e le intenzioni di voto non sembrano essere influenzate seriamente (se non in misura minima) dal buono o cattivo governo delle maggioranze a tutti i livelli, dal nazionale a quello dei comuni minori Contano zero i fatti e, al momento, ancora tutto la propaganda, che ormai può essere definita “di regime”. La Rai si prepara ad essere la fotocopia brutta di Mediaset. Il voto alle regionali a Bergamo, parla per tutti: “le colonne interminabili di camion militari, cariche di cadaveri da cremare, passate nel dimenticatoio“. Della serie: “Chi muore tace e chi vive si da pace“.

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