E’ lecito un porticidio?

Uno scritto, un ragionamento di Ugo Patroni Griffi, che ricordiamo alla guida della Fiera, ed oggi al vertice dell’Aurità di sistema portuale, è sempre da manuale Lui è nato docente, e poi lo è anche diventato negli Atenei di Bari e Roma.

GP

Il titolo è’ la domanda da cui parte il ragionamento di Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.

Nessuna opera proposta da Adsp è in contrasto con gli strumenti urbanistici, come accertato da plurimi voti del consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e finanche dalla magistratura brindisina,” che certo non si può definire fans del Presidente dei nostri porti. “Peraltro anche le opere previste da PRP sono osteggiate e rallentate (accosti di sant’Apollinare e dragaggi). Non è vero che il ricorso gerarchico è stato rigettato, mentre è vero che è stato trasformato in più ricorsi straordinari al Capo dello Stato (tutti regolarmente iscritti a ruolo).”

Peraltro non si comprende a che titolo il Provveditorato alle opere pubbliche possa (senza che vi sia stato un accertamento non solo da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e pendendo davanti al giudice amministrativo i predetti ricorsi) ingiungere alcunchè. Tantopiù che il Provveditorato non esercita alcuna vigilanza o potere autoritativo sulla attività della Adsp. Che poi per aprire una finestra, o realizzare una vasca di accumulo, o installare un prefabbricato modesto per assicurare le crociere a Brindisi ci voglia una variante al PRP attendo che lo accerti un giudice.

Ma tutto ciò, cari lettori è solo la premessa, ora viene il j’accuse.

Essendo “qualcosa di abnorme che non ha riscontri nella storia dell’intera portualità italiana. Di certo ci sono degli atti da cui emerge per tabulas che le banchine del porto di Brindisi non hanno destinazione funzionale alcuna. Di certo emerge che esiste il rischio di una decrescita dei traffici a Brindisi. Di certo emerge che è oramai palese un ingentissimo danno erariale. Di certo emerge che chi chiede una variante al PRP per un monoblocco prefabbricato, sapendo a prescindere da tutto che per una variante ci vorrebbero anni (almeno 4), sta condannando il porto ad essere estromesso dai circuiti crocieristici maggiori.

Capita a chi ha a cuore le sorti della cosa pubblica, grave delitto in una società dove il “Razzi”, magnificamente rappresentato da Crozza è l’esempio, il Cetto La Qualunque di Albanese. il prototipo del politico modello. Ed infatti: “Oggi invio, per tuziorismo, lettera al Comune per dichiarazione di non contrasto pontile a briccole con aree destinate al rapporto porto città in modo da richiedere – senza che ciò costituisca acquiescenza rispetto al ricorso straordinario già proposto avverso gli atti del Provveditorato relativi a tale intervento (e confidando nell’annullamento degli atti impugnati) – comunque l’ATF. Vedremo come risponderà il Comune. Nel frattempo è mio dovere tenere la schiena dritta nell’interesse della portualità brindisina e della logistica pugliese

E conclude con un post scriptum: “PS notizie del progetto Dock Bi dell’ASI che ci permetterebbe comunque di migliorare i servizi, acquistando il terminal Il Mondo? La prova provata che il problema non è certo l’ADSP ….

La visione di una mala-burocrazia, cancro primario del nostro Paese, che frena ogni slancio, ogni crescita, ogni proiezione verso i mercati ed il futuro, ci vede praticamente sulla stessa lunghezza d’onda Ugo ed io. D’altronde, Ugo è, tra l’altro, condirettore di questa testata, ed è questo uno di quei principi o convincimenti che ci accomunano. Ma Ugo è più generoso nella sua visione, pensa che il burocrate sia principalmente afflitto da paura endemica e, mettere freni al progresso ed allo sviluppo, è sfoderare la sua arma al fine di non assumersi responsabilità. La mia visione è diversa e, se volete, più “cattiva”. Frutto di esperienze diverse. Le mie, molto sgradevoli, alla guida di un Ente tartassato da manifesti interessi mafiosi, che ha usato burocrati per commettere soprusi ed angherie inimmaginabili. Ho visto troppi alti, e meno alti, dirigenti, apparentemente ligi alle norme, al punto di voler accertare tutto, e poi ancora, e poi sempre più, spingerti verso il baratro. Chi in cerca della banale mazzetta – che non sono mai stato disponibile a dare (bel fesso no? Non accettare l’immorale “Morale comune” ormai accettata da tanti, troppi; Giusto chiedermi: “Ma te la sei cercata allora?”). Chi, invece, più direttamente strumento della vendetta dei burattinai. Odio la dietrologia, ma mi sono dovuto accorgere che i burattinai esistono, eccome se esistono!

Avrà ragione Ugo? E’ solo paura? Ho ragione io? Più interesse, disonestà, quando non connivenze, e non solo paura? Forse abbiamo ragione entrambi, il mondo è vario, ma quale che sia la motivazione il risultato è sempre e solo disastroso per il Paese e, pertanto, non accettabile. Mi sa proprio che sul dl semplificazioni va aperto un dibattito.

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