Biden: attacco russo con armi chimiche è credibile

Lo dice partendo per l’Europa. Ma da Pechino la risposta che sono accuse non credibili

Gianvito Pugliese

Sono sempre più distanti le posizioni tra America-Europa da un lato e Cina dall’altro a proposito dell’invasione russa dell’Ucraina. La Cina continua a ribadire il diritto inalienabile delle nazioni alla propria integrità territoriale (forse pensando a Taiwan) e dunque anche dell’Ucraina a non vedersi strappare pezzi della propria terra, ma poi quando si tratta di condannare conseguentemente l’aggressione della Russia all’Ucraina improvvisamente si tace.

Ma andiamo ai fatti. Joe Biden, mentre lasciava la White House per imbarcarsi sull’Air One alla volta dell’Europa, dove lo attende domani una maratona (tre vertici internazionali: quello della Nato, del G7 e dell’Unione Europea) ha detto ai giornalisti che un attacco russo in Ucraina utilizzando le armi chimiche vietate dalla convenzione di Ginevra è “una minaccia credibile”.

Non risponde Mosca ma Pechino, che ha accusato Washington di avere un curriculum tutt’altro che immacolato su questo fronte e che, pertanto, gli Usa peccano di credibilità. Scende in campo la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying, con tweet a raffica. Ne riportiamo i più pungenti: “Alcuni ufficiali Usa affermano che la Russia potrebbe usare armi biologiche contro l’Ucraina. Viene da chiedersi: ma non sono gli Usa ad aver usato l’Agente Orange in Vietnam, armi batteriologiche nella Penisola coreana, ad aver invaso l’Iraq con false prove sul possesso di armi di distruzione di massa e ad aver invaso la Siria con un falso video di Elmetti bianchi che avrebbero utilizzato armi chimiche?” e “Data la scarsa credibilità del governo Usa in queste materie come ci si potrebbe ancora fidare?”.

Pechino si limita a mostrarsi amica di Putin e della Russia, ma non dimentichiamo che le mira cinesi di controllo dell’Africa, che sono costare a Pechino prestiti ingenti a Paesi africani. che molto difficilmente potranno restituirli, per cui si sono trasformati più o meno tutti a fondo perduto, sono ostacolare dalle operazioni analoghe della Russia che in diversi Paesi africani ha disseminato proprie basi militari in cambio dei prestiti. Pechino opera ed anche positivamente nell’economia globale e difficilmente vorrà fornire reale aiuto alla Russia prendendosi da Europa ed America sanzioni che ne paralizzerebbero la crescita economica.

Tutte ragioni che portano a credere che la Cina continuerà ad abbaiare contro i nemici di Putin, sperando che capiscano che “can che abbaia non morde”,

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