Mutui: rate in aumento dopo il decimo rialzo dei tassi BCE

I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero salire in media al 7% dallo 0,6% di fine 2021. Crolla la domanda

Rocco Michele Renna

I mutui in Europa stanno attraversando un periodo di significativo cambiamento e incertezza a causa dei ripetuti rialzi dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Dopo il decimo aumento dei tassi, effettuato nel corso di 14 mesi, le conseguenze sul mercato dei mutui sono evidenti: le rate stanno aumentando in modo significativo, con un impatto diretto sulle tasche dei mutuatari.

Uno dei principali effetti dei rialzi dei tassi è stato sull’importo delle rate dei mutui a tasso variabile. Secondo i dati della Fabi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute fino al 75% in più rispetto ai livelli precedenti. Ad esempio, chi pagava una rata mensile di circa 500 euro si trova ora a dover pagare 875 euro al mese, ovvero 375 euro in più. Questo aumento ha messo a dura prova il bilancio di molti mutuatari, che devono ora destinare una parte significativa del loro reddito al rimborso del mutuo.

Ma non sono solo i mutui a tasso variabile a subire aumenti. Anche i mutui a tasso fisso hanno subito rialzi, passando da un interesse medio dell’1,8% a oltre il 6%. Questo significa che anche coloro che avevano optato per la stabilità dei tassi fissi si stanno trovando a dover affrontare rate mensili notevolmente più alte rispetto a prima. Alcune offerte bancarie indicano che le rate mensili possono addirittura raddoppiare

La prospettiva per i nuovi mutui a tasso variabile non è incoraggiante. Si prevede che il tasso di interesse medio per questi mutui possa raggiungere una media del 7%, rispetto allo 0,6% di fine 2021. Ciò significa che per un mutuo da 150 mila euro con una durata di 20 anni, la rata mensile potrebbe arrivare a 1.180 euro, ossia 515 euro in più (+77,4%) rispetto a due anni fa.

Un altro elemento da tenere in considerazione è l’Euribor, che è strettamente legato ai tassi di interesse variabili dei mutui. L’aumento dei tassi di Francoforte sta influenzando anche l’Euribor, con previsioni di un aumento di 0,25%. Questo si tradurrebbe in ulteriori aumenti delle rate dei mutui. Ad esempio, un mutuo da 200 mila euro con scadenza a 25 anni potrebbe vedere la sua rata mensile aumentare da 1.175 euro a 1.204 euro nei prossimi mesi, con un aumento del 62% rispetto alla rata iniziale di giugno 2022.

A causa di questa situazione, la domanda di mutui a tasso variabile è crollata drasticamente, passando dal 14,7% al 5,3% rispetto al primo trimestre dell’anno. Al contrario, i mutui a tasso fisso, considerati più sicuri in questo contesto, continuano a rappresentare oltre il 90% delle richieste di mutuo fino alla fine dell’anno, secondo le analisi di MutuiOnline.it.

Guardando al futuro, le prospettive non sono del tutto nere. Secondo le previsioni basate sui futures sugli Euribor, il picco è previsto a dicembre, ma poi si potrebbe assistere a un rallentamento dell’incremento dei tassi di interesse. Si prevede che all’inizio del nuovo anno la tendenza possa invertirsi, con una possibile diminuzione delle rate dei mutui nel corso del tempo.

In sintesi, il mercato dei mutui sta affrontando un periodo di significativo cambiamento a causa dei ripetuti rialzi dei tassi BCE. Le rate dei mutui stanno aumentando in modo significativo, e ciò ha comportato un calo della domanda di mutui a tasso variabile, mentre quelli a tasso fisso rimangono la scelta preferita per la stabilità che offrono. Tuttavia, le previsioni suggeriscono che la situazione potrebbe cominciare a migliorare nei prossimi anni, ma nel frattempo i mutuatari dovranno fare i conti con rate mensili più onerose.

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