Accuse di utilizzo di cloropicrina per mano russa in Ucraina

Una violazione chimica della convenzione sulle armi all’esame dei dettagli e degli effetti di questo agente chimico

Rocco Michele Renna

Le recenti accuse provenienti dagli Stati Uniti verso la Russia riguardo all’utilizzo di armi chimiche, in particolare della cloropicrina, nella guerra contro l’Ucraina, sollevano preoccupazioni cruciali per la comunità internazionale. Secondo il Dipartimento di Stato americano, l’impiego di questo agente chimico violerebbe la Convenzione sulle armi chimiche. Ma cosa implica realmente l’uso della cloropicrina, e quali sono le sue conseguenze?

La cloropicrina, un liquido oleoso che varia dal trasparente al leggermente giallo, emana un odore intensamente irritante. Utilizzato principalmente in agricoltura come fumigante del terreno, questo composto è stato impiegato anche come agente di guerra chimica e contro sommosse. Tuttavia, va precisato che l’uso della cloropicrina a fini militari è stato bandito, come stabilito dalla normativa internazionale.

In quanto irritante con caratteristiche di gas lacrimogeno, la cloropicrina si diffonde sia negli spazi interni che nelle aree esterne, contaminando anche prodotti agricoli. La sua diffusione avviene tramite principalmente aerosol liquidi, che possono contaminare acqua e cibo, rendendola pericolosa per l’inalazione, l’ingestione e il contatto cutaneo. Secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), la cloropicrina è altamente irritante per polmoni, occhi e pelle, potenzialmente causando danni gravi e duraturi.

Questi dettagli fanno emergere la gravità dell’accusa mossa contro la Russia e la necessità di una risposta internazionale decisa. L’uso di agenti chimici come la cloropicrina non solo minaccia direttamente la vita e la salute delle persone coinvolte nei conflitti, ma rappresenta anche una flagrante violazione delle norme internazionali che vietano l’uso di armi chimiche. In un periodo in cui la stabilità e la sicurezza globale sono già messe a dura prova da vari fattori, è essenziale che la comunità internazionale reagisca con fermezza per prevenire ulteriori violazioni e proteggere la sicurezza e il benessere di tutti.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Le email del quotidiano: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it.