Truffa del “bonus facciate”

Sequestrati crediti fiscali, disponibilità finanziarie e altri beni per 85 milioni di euro. La presunta “mente” un professionista di San Biagio di Callalta

Rocco Michele Renna

Truffa del Bonus facciate, 20 indagati e sequestri per oltre 85 milioni di euro in molte città del Veneto. La tecnica? Quella dell’apertura delle partite Iva per ditte edili che facevano falsi lavori di ristrutturazione. La “mente” era un professionista di San Biagio di Callalta.

Riteniamo opportuno specificare che: ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.

A fare il punto sull’indagine è il colonnello Daniele La Gioia, comandante del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Treviso, il quale ci rende noto che hanno dato esecuzione a una serie di perquisizioni e sequestri, delegati dall’Autorità Giudiziaria di Treviso, su 49 milioni di euro di crediti d’imposta e oltre 2 milioni di euro fra somme di denaro e altri beni nella disponibilità di venti indagati. Nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi al c.d. “Bonus Facciate” – agevolazione fiscale correlata agli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, che consentiva il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 90% dell’importo dei lavori realizzati.

I furbetti dei vai bonus credevano di farla franca ma la spada di Damocle della giustizia italiana pesa su di loro, purtroppo alcuni truffatori hanno rovinato la possibilità a tanti altri onesti padri di famiglia di poter usufruire di questi bonus con il loro modus operandi, ma siamo sicuri che sia tutta e solo colpa loro quello che sta accadendo in questi giorni con lo stravolgimento dei vari bonus edilizi e di ristrutturazione? Ai posteri l’ardua sentenza…

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