Più di 1.000 prigionieri ucraini dell’Azovstal sono stati deportati in Russia

Lo rende noto l’agenzia giornalistica russa Tass

La redazione

Oltre mille soldati ucraini, tra coloro che hanno difeso strenuamente l’acciaieria Azovstal di Mariupol e che, obbedendo agli ordini impartiti da Kiev, si sono arresi, sono stati deportati in Russia per “azioni investigative”.

Lo scrive la Tass, confermando che la notizia è stata fornita dalle forze dell’ordine russe. E’ previsto, peraltro, che il numero dei militari prigionieri trasferito aumenti. Secondo la Polizia di Mosca nella capitale russa potrebbero essere state portate un centinaio di persone, inclusi “mercenari stranieri”.

Non è stato reso noto in cosa consistano esattamente “le azioni investigative”, in cui sono coinvolti i prigionieri ucraini, che è bene ricordare sono categoricamente proibite dalla Convenzione di Ginevra, Ma stiamo scrivendo di Russia, un Paese in cui il regime criminale insediato nel Cremlino ignora e calpesta ogni norma di convivenza civile e non si fa specie di provare a ricattare l’occidente, perchè ritiri le sanzioni, affamando il mondo ed in particolare i Paesi africani più deboli.

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