Lavrov dopo il summit in Turchia

Concludere le ostilità nell’interesse di Mosca e Kiev

La redazione

La Russia vuole cessare le ostilità in Ucraina nell’interesse dei due Paesi”. Le prime parole del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, secondo cui la fine della “guerra” -stranamente usa questo termine, proibito in Russia ai giornalisti, pena fino a quindici anni di carcere- sarebbe negli interessi dello stesso Donbass.

Ha poi precisato che un accordo sul cessate il fuoco in Ucraina non era all’ordine del giorno: “Non sono sorpreso che il signor Kuleba abbia affermato che non era possibile concordare un cessate il fuoco. Nessuno qui avrebbe concordato un cessate il fuoco”. Per Lavrov: “Tali questioni sono discusse durante i negoziati ospitati dalla Bielorussia”. Ottimo scarica barili, ma la sostanza è che la popolazione è massacrata ed i crimini di guerra si perpetrano ininterrotti,
Per Lavrov: “Putin non rifiuta di incontrare il presidente Zelensky. Probabilmente, un giorno, spero che si presenti una tale necessità. Le proposte sono state recepite dalla parte ucraina e ci hanno promesso che ci sarebbero state risposte molto specifiche. Noi stiamo aspettando”.

Ed ha continuato: “Non voglio e non credo all’inizio di una guerra nucleare. Le voci sull’attacco della Russia ai baltici e alla Polonia è un vecchio falso. La Russia non parla mai della possibilità di una terza guerra mondiale. Vogliamo avere una conversazione seria sulla piattaforma bielorussa, non districarci con alcune scartoffie informali, per concordare quelle cose che, a detta di tutti, dovrebbero essere risolte nel contesto di una soluzione globale della crisi ucraina”.

In merito all’attacco russo contro l’ospedale pediatrico di Mariupol, Lavrov dichiarato che l’ospedale, “come avevamo indicato già il 7 o il 6 marzo scorso, era diventato una base del battaglione Azov e le donne e i bambini erano stati portati via”. Il battaglione Azov è un gruppo paramilitare di estrema destra attivo nel sud dell’Ucraina. Peccato che a morire non siano stati uomni del battaglione Azov, ma donne e bambini, idem per gli evacuati trasferiti in altri ospedali. La propaganda di disinformazione del Cremlino funziona a rutti i livelli in permanenza. Infatti, la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zacharova, a proposito del fatto aveva parlato di “terrorismo dell’informazione”.

Sulla fornitura di armi all’Ucraina dall’estero, Lavrov: “Vediamo quanto pericolosamente i nostri colleghi occidentali si stiano comportando, compresa l’Unione europea, che, in violazione di tutti i suoi principi e valori, incoraggia la fornitura di armi letali all’Ucraina, inclusi migliaia di sistemi missilistici antiaerei , che possono essere spostati ovunque a spalla e che i terroristi molto spesso hanno utilizzato per minacciare l’aviazione civile”. Una nostra domanda a Lavrov: “Ma quale aereo civile nel cielo ucraino è stato mai colpito o anche solo sfiorato da un missile?”. Tale padrone, tale servo.
Lavrov, conclude -mentendo ancora- che “l’invasione russa in Ucraina sta andando secondo i piani come già spiegato dal presidente, come comandante in capo supremo” -più padrone e servo di così?- “e che Mosca è a favore di qualsiasi contatto che sviluppi di modi per uscirne. Mosca ha presentato proposte di accordo concreto all’Ucraina nell’ultimo giro di negoziati”.

E ti pareva che spiegava che la proposta di Mosca è “arrendetevi e per il futuro fate solo quello che Mosca decide che potete fare. e decidiamo noi al Cremlino quanto del tuo territorio ti resta”. Quanta arrogante prepotenza. E’ vero che i mongoli invasero e dominarono per diverso tempo la Russia, per cui sangue mongolo c’è in molti russi, ma questo è davvero troppo, sono comportamenti da cavernicoli, uomini che si misuravano “solo a chi ha la clava più pesante”.

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