La vendemmia del 2023

Intervista ai titolari delle prestigiose Cantine Toto di Palo del Colle

Vito Tricarico

La vendemmia di questo anno 2023, secondo il giornale Il Punto Coldiretti, non é particolarmente promettente, anzi la conseguente produzione di vino è stimata in 44 milioni di ettolitri, in calo del 12% rispetto all’anno precedente. Il risultato porterebbe la produzione italiana al secondo posto dopo quella francese. Il vino è il prodotto agroalimentare italiano più esportato all’estero e mette in moto un esercito stimabile in 1,5 milioni di persone impegnate nei vigneti, nelle cantine, nella distribuzione commerciale e nell’enoturismo. Sul vino Made in Italy pesano anche le incognite legate alle politiche europee, in particolar modo quelle riguardanti la scelta di applicare etichette sul vino, considerate allarmistiche dai produttori.

Cantine Toto

Secondo una elaborazione di Confagricoltura Puglia, per quanto riguarda le uve da tavola, la Puglia ha raggiunto il traguardo della parità tra le uve da tavola senza semi, le varietà seedless, e quelle tradizionali con semi. Questo vuol dire, a detta del presidente Luca Lazzaro, che i produttori pugliesi stanno indirizzando le coltivazioni verso la richiesta del mercato nazionale e internazionale, senza però abbandonare la produzione delle uve tradizionali, sempre molto gradite e apprezzate. Un altro dato è l’aver registrato un 25% in meno di produzione rispetto al 2022, fenomeno dovuto a fattori climatici e agronomici.

A livello locale, il giornale Lavocenews.it  è andata a trovare Vito Giuseppe Toto, un produttore di uve e di vini con l’azienda nel territorio di Palo del Colle, che ha dichiarato: “Personalmente conduco la mia azienda con  l’aiuto dei miei familiari, mia moglie Domenica e i miei figli Nicola e Francesco. Io lavoro in campagna, ma all’occorrenza ci alterniamo fra i vigneti e la cantina, dove i vini sono affidati alla sapiente cura  di mio figlio Nicola“.

Vito e Nicola Toto

Nicola Toto, una laurea in viticoltura ed enologia grazie alla passione trasmessa da papà Vito, oggi è un imprenditore che ha concretizzato, con l’aiuto della famiglia, il sogno della realizzazione di una cantina eco sostenibile sulla Provinciale Palo Bitonto e una filiera del vino a basso impatto ambientale.

Nicola Toto ha rivelato: “Coltiviamo diversi ettari di terreno dove, in modo particolare in autunno, diventano protagoniste le uve del nostro territorio : Primitivo di Gioia, Nero di Troia, Bombino bianco, Bombino nero, Fiano di Puglia e Moscato di Trani. Da queste uve ricaviamo il prezioso nettare, il vino che imbottigliamo o che commercializziamo in contenitori da 3 o da 5 litri e in splendide bottiglie utilizzabili per confezioni regalo. Fra questi vini pregiati delle Cantine Toto mi piace nominare l’Elios, il Giuliette, il Franito, il Milione, lo spumante Julì …

La famiglia Toto

Mi emoziona sempre il pensiero che una nostra bottiglia di vino potrà essere degustata, oltre che in Palo del Colle, in tantissimi altre località. Questa è la speranza che sta diventando realtà in modo particolare dopo che i nostri vini sono stati premiati in diverse manifestazioni dedicate al mondo del vino.

Oltre che alla produzione di uve, nella nostra azienda non poteva mancare la produzione dell’olio extra vergine di oliva. In tal modo i nostri terreni, grazie ad un sapiente e impegnativo lavoro, sono in grado di soddisfare i gusti, i colori, i sapori del nostro territorio e della nostra amata Puglia”.

In chiusura dell’articolo Vi propongo, gentili lettrici e lettori, una mia poesia in tema.

Il Vigneto

Vigneto

Dove il vigneto è specializzato

con tralci di grappoli pregni

tal che dall’alto si osservano

misteriosi, divini disegni,

il sole canta la gioia,

inietta calore lungo filari disciplinati 

di dolci essenze profumati

impazienti di porgersi al taglio.

E il contadino il campo ammira,

nell’attesa i profumi respira

fra lucertole sinuose e grilli canterini.

E Bacco beffardo e giocoso

dal capo cinto di pampini,

si mostra impaziente, fiducioso

d’innalzare il calice

e brindare col novello vino, felice.

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