Iniziata la Rappresaglia degli Stati Uniti

Gli attacchi, la linea del presidente americano e le intenzioni degli USA, ira di Baghdad: “Violata nostra sovranità”. Damasco: “Vittime tra i civili”

Rocco Michele Renna

Come anticipato nella nostra diretta di ieri sera in questo articolo: Tensione mondiale: gli USA sfidano l’Iran nel Medio Oriente , la risposta degli Stati Uniti all’attacco con droni che ha causato la morte di tre soldati americani in Giordania è stata fulminea e decisa. Gli attacchi aerei, definiti un successo dalla Casa Bianca, hanno colpito 85 obiettivi in Iraq e Siria, suscitando reazioni contrastanti e preoccupazioni internazionali.

L’azione, che ha coinvolto bombardieri B-1 dell’Air Force, ha mirato a strutture ritenute legate a milizie appoggiate dall’Iran, accusate degli attacchi in Giordania. Funzionari statunitensi hanno dichiarato che più di 125 munizioni di precisione sono state impiegate per colpire centri di comando, depositi di armi e munizioni, e altre infrastrutture utilizzate dai gruppi militanti.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha sottolineato che questa risposta dimostra la ferma determinazione della sua amministrazione nel proteggere gli interessi americani. Nel corso di un evento commemorativo per i soldati caduti, Biden ha affermato: “Gli Stati Uniti non cercano il conflitto in Medio Oriente o in qualsiasi altra parte del mondo, ma tutti coloro che potrebbero cercare di farci del male sappiano questo: se fate del male a un americano, noi risponderemo“.

Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha rafforzato questa posizione, definendo l’azione solo l’inizio della risposta degli Stati Uniti. Ha chiarito che la risposta continuerà nei tempi e nei luoghi scelti dagli USA, cercando un equilibrio tra scoraggiare ulteriori attacchi e evitare un conflitto su vasta scala con l’Iran.

Tuttavia, le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Baghdad ha condannato gli attacchi come una violazione della sovranità irachena, con il portavoce delle forze armate irachene affermando che le conseguenze saranno nefaste per la sicurezza e la stabilità della regione. Damasco ha denunciato vittime tra civili e militari, sottolineando danni significativi alle proprietà pubbliche e private.

Il Regno Unito ha dichiarato il suo sostegno agli Stati Uniti, sottolineando il diritto di rispondere agli attacchi e condannando l’attività destabilizzante dell’Iran nella regione.

La situazione rimane tesa, con Biden che assicura che “abbiamo appena iniziato” e il Pentagono che promette che questa è solo l’inizio della risposta degli Stati Uniti. La comunità internazionale osserva con attenzione, nella speranza che la situazione non degeneri ulteriormente.

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