Imprenditore di Sora mette incinta tre dipendenti.

Un uomo di 32 anni ha concepito dei figli con tre sue collaboratrici nel giro di meno di un anno: una di loro l’ha portato in tribunale per il riconoscimento della paternità

Rocco Michele Renna

Un’incredibile vicenda è divenuta in breve virale a Sora, in provincia di Frosinone, nel Lazio. Il fatto coinvolge una società che collabora con la ASL di Frosinone e ha trenta dipendenti dislocati su tre postazioni: ad Atina, Roma e Campoli.

A gestirla sarebbe proprio un 32enne. Una storia di relazioni finite male, con relative gravidanze, ha sconvolto la vita di tre ragazze e la tranquillità del piccolo paese. Una delle tre, la prima, avrebbe già messo al mondo il bambino e avrebbe portato in tribunale l’uomo per il riconoscimento di paternità.

I due si erano conosciuti prima che lei diventasse una dipendente, erano andati a convivere quasi subito e poi avevano avuto la bella sorpresa: un bambino in arrivo.

Tuttavia, dopo un po’, la ragazza non si era più sentita di continuare a lavorare a causa del rapporto conflittuale tra i turni in azienda e la relazione sentimentale, e la relazione stessa con l’imprenditore era naufragata. L’imprenditore sarebbe diventato progressivamente più freddo e duro nei confronti della convivente, almeno secondo la versione dei fatti raccontati da quest’ultima.

In agosto la relazione fra i due è finita. In un primo momento il futuro padre ha dichiarato di voler contribuire alle spese della gravidanza e quelle future del figlio, ma in seguito ha cambiato idea e ha chiesto un test del DNA, al quale però non si è sottoposto. Gli è stato chiesto di farsi carico delle spese per l’esame sulla paternità, ma ha rifiutato. Ora ci si chiede se l’imprenditore sarà in grado di far fronte alle spese e sono sorti dubbi sulla sua solidità economica,

Nel frattempo, il 32enne ha avviato una nuova relazione con un’altra collaboratrice della sua azienda e l’ha messa incinta. La ex fidanzata lo ha scoperto attraverso i social, dove la nuova coppia ha condiviso un video del “baby shower”. Successivamente, si è legato a una terza donna, anche lei impiegata nell’attività imprenditoriale solta dall’uomo, mettendola -tanto per cambiare- incinta. Il figlio nascerà ad ottobre.

La prima donna, come abbiamo detto, ha avviato le pratiche in tribunale per il riconoscimento di paternità. La madre della stessa ha rivelato che la figlia è stata la prima vittima di questa persona e che spera che tutte le donne coinvolte abbiano il sostegno necessario.

La notizia sembra ” tratta da un episodio degli anni ’80”. Ha dell’incredibile che una persona possa essere talmente prolifica al giorno d’oggi. Si auspica che prevalga il rispetto per i dipendenti e per le donne in sé, soprattutto per quelle che sono state ingannate dall’imprenditore in preda a una “tempesta ormonale”. La prima udienza per il riconoscimento di paternità si terrà il 21 settembre al tribunale di Cassino.

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