Sciame sismico nella caldera dei Campi Flegrei

Previsto un piano di esodo in relazione al bradisismo che verrà adottato soltanto in casi di estrema necessità.

Rocco Michele Renna

Simulazione di eruzione Campi Flegrei, video INGVvulcani

Domani mattina a Roma si terrà un importante vertice rischi sulla situazione dei Campi Flegrei, una regione vulcanica a nord di Napoli, che negli ultimi mesi è stata teatro di un crescente sciame sismico. Il culmine di questa serie di scosse è stato il terremoto di magnitudo 4.2 del 27 settembre, che ha suscitato preoccupazioni nella comunità scientifica e tra i residenti della zona. L’obiettivo principale del vertice è fornire un parere scientifico al Dipartimento della Protezione Civile, da cui potrebbero derivare azioni future per gestire il rischio sismico e vulcanico nella regione.

L’incontro previsto per il giorno successivo in commissione ambiente della Camera vedrà la partecipazione dei sindaci dei sette comuni situati nella zona rossa della caldera dei Campi Flegrei. Questa zona è considerata particolarmente a rischio a causa dell’attività vulcanica sottostante e delle recenti scosse sismiche.

Il vertice riunirà circa 40 vulcanologi e sismologi, i quali presenteranno gli studi e le ricerche condotte finora sulla situazione nella caldera dei Campi Flegrei. Tra i risultati presentati, uno degli aspetti più rilevanti è l’individuazione di una sorgente di magma finora sconosciuta, situata a una profondità di circa 30 km nel mantello terrestre. Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per l’attività vulcanica nell’area, poiché il magma risalente dalla sorgente potrebbe alimentare ulteriormente l’attività dei Campi Flegrei.

Una delle principali implicazioni di queste ricerche riguarda la possibilità di sviluppare scenari di evacuazione per le zone a rischio, in particolare per la città di Pozzuoli, situata vicino alla caldera. La presenza di una nuova sorgente di magma potrebbe aumentare il rischio di eruzioni vulcaniche e bradisismi, che sono fenomeni di sollevamento e abbassamento del suolo. In tal senso, le ipotesi discusse nel vertice includeranno strategie di gestione delle emergenze legate a questi scenari.

Il Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha dichiarato che il governo sta preparando un provvedimento in risposta alle scosse di terremoto nella zona dei Campi Flegrei. Questo provvedimento include un piano di esodo in relazione al bradisismo, un fenomeno geologico di sollevamento e abbassamento del suolo causato da movimenti magmatici sotterranei. Musumeci ha sottolineato che il piano per il rischio vulcanico è già esistente ma richiede un aggiornamento.

Questi piani di evacuazione saranno attivati solo in casi di estrema necessità, ma sono considerati una buona pratica di prevenzione. Il decreto prevede anche altri tre punti chiave: la valutazione della vulnerabilità del patrimonio edilizio esistente (sia pubblico che privato), la creazione di un piano di comunicazione per informare la popolazione in modo efficace senza causare allarmi e il potenziamento delle strutture di protezione civile presso gli enti locali.

Il Ministro ha inoltre sottolineato che il rischio zero non esiste, e che è importante mantenere una costante vigilanza sulla situazione. Le scosse sismiche continueranno, anche se in una forma non preoccupante, ma è fondamentale rimanere attenti e preparati. L’esperienza passata insegna che la prevenzione e la pianificazione sono strumenti cruciali per affrontare situazioni di emergenza come quella attuale nella caldera dei Campi Flegrei. La scienza fornisce una guida importante, ma la prontezza e la cooperazione di tutti gli attori coinvolti sono fondamentali per la sicurezza della popolazione.

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