Il caffè con il lettore

Sparo a un veglione, ferito il genero di un agente della scorta di Delmastro. Pozzolo: “L’arma è mia ma non ho sparato io”. Delmastro e Pozzolo in foto di copertina

Gianvito Pugliese

Care/i ospiti, benvenuti al caffè quotidiano.

Dall’arma del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, che si trovava ad un veglione particolare col sottosegretario alla Giustizia Delmastro (in copertina i due a Montecitorio) , è partito un colpo che ha ferito un trentunenne figlio o genero (a seconda delle fonti) di un agente della scorta di Delmastro.

L’Agi in un eccesso di garantismo apre con “Un proiettile partito accidentalmente da una piccola pistola ha ferito accidentalmente un uomo che partecipava a un veglione nel biellese“. Un proiettile parte se qualcuno spara o se sta pulendo l’arma e dimentica il colpo in canna, tertium non datur. Cosa non si fa per difendere gli amici e gli amici degli amici.

Larma in questione risulta detenuta regolarmente dal deputato vercellese di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo”.

Lo sparo è partito durante un festa in un locale di Rosazza, paesello del Piemonte turistico in alta Valle Cervo di cui la sorella del sottosegretario, Francesca Del Mastro, è sindaco ed aveva affittato il locale per un veglione “privato”.

Pozzolo dopo aver dichiarato inizialmente: “Stavo mostrando la pistola ed è partito un colpo”, ha poi corretto il tiro (se lo correggeva al momento dello sparo non feriva nessuno ed era meglio) ed affermato di non essere stato lui a sparare, che il colpo era partito accidentalmente, e che invocava l’immunità parlamentare perché i suoi vestiti non venissero sottoposti alla verifica di residui di polvere da sparo. Ovviamente Pozzolo dichiara che si tratta di un colpo partito accidentalmente ma chi avrebbe sparato, in maniera decisamente omertosa, degna dei migliori uomini d’onore, non lo dice.

La Procura di Biella ha aperto un fascicolo ed indaga in merito.

L’accaduto, aggravato dalle dichiarazioni equivoche di Pozzolo e dello stesso Delmastro “stavo caricando la macchina e non so nulla” sveglia dal torpore l’opposizione che chiede un intervento di Meloni. Vi risparmio la passerella delle dichiarazioni dei vari partiti Spunta intanto un testimone, che ha chiesto l’anonimato, richiesta comprensibile: “Pozzolo era allegro e mostrava l’arma tenendola nel palmo“. Allegro è sinonimo di alticcio?

Pochi minuti fa ho appena pubblicato un articolo di Michele De Marzo, curatore della rubrica LegalMente, che affronta il tema sotto il profilo di troppe armi e pochi controlli. Interessante anche l’analisi della fragilità (in realtà insussistenza) dell’immunità parlamentare eccepita da Pozzolo.

Il problema care amiche ed amici, è in realtà la classe dirigente politica di questo Paese ed il suo governo che annovera molti inquisiti e diversi rinviati a giudizio, con una maggioranza che fa quadrato infischiandosene dell’evidenza dei fatti e del giudizio dell’opinione pubblica, che è certa di poter ancora manipolare a proprio piacimento. Ne ho qualche dubbio curando una rubrica di sondaggi politici seria.

Per una volta prendo in prestito Matteo Renzi, specialista dello sfottò, che oggi è il meno che si possa fare a Meloni e Fratellini d’Italia. Interessanti il Corriere e la Stampa, ma anche Open, il giornale di Enrico Mentana che titola “Renzi e il «deputato pistolero» di FdI, i dubbi sulla festa con Delmastro: cosa non si spiega su armi e invitati“.

Il senatore Renzi da buon fiorentino ironizza e non proprio di fioretto. Ci va giù pesante, ma non ha torto, ormai a Palazzo Chigi, si è perso il minimo pudore e “tutto va bene madama la marchesa, tutto va ben tu va tres bien“. E si va avanti indebitando ulteriormente il Paese per quattro mancette elettorali, non risolvendo nulla e vantando risultati fantasmagorici di politica estera dove, da primi della classe in Europa. siamo finiti a fanalino di coda.

Avrei voluto cominciare con notizia migliore e positiva, ma questa è purtroppo la notizia del giorno e temo passerà presto nel dimenticatoio, scavalcata e superata da notizie quotidiane di gran lunga peggiori.

Povera questa nostra Italia!

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