Musica: il canto lirico proclamato patrimonio immateriale dell’umanità

La musica italiana come strumento di cultura nel mondo

Giovanni Recchia

Molto spesso è stata ben nota la capacità da parte degli italiani nel riuscire ad esportare le nostre eccellenze nelle diverse declinazioni del sapere e nel mondo della cultura riuscendo a far comprendere realmente il valore del patrimonio artistico e culturale del nostro stato senza definire dei confini invalicabili.

Ufficialmente il prestigioso riconoscimento di cui è stato designata la pratica del canto lirico considerata una delle massime forme espressive nel campo musicale – artistico è avvenuta durante la diciottesima sessione del comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco in Botoswana. 

L’agenzia culturale delle Nazioni Unite ha definito che l’esercizio della pratica del canto lirico racchiude:

  • La musica,
  • Il canto,
  • La recitazione,
  • Le scenografie tipiche dell’epoca

Il raggiungimento di questo importante traguardo parte dal lontano 2011 nel quale i cantanti lirici solisti si riunirono per costituire l’associazione di rappresentanza della categoria intitolata “Cantanti Professionisti d’Italia” per tutti gli artisti appartenenti alla seguente forma associativa per discutere le problematiche inerenti al settore d’appartenenza, divulgare il valore della musica come strumento di cultura e più nel dettaglio riconoscere al teatro d’opera come patrimonio e eccellenza della Repubblica Italiana.

L’attuale ministro della cultura ha espresso con estrema gioia il conseguimento di un obbiettivo che è il risultato di un percorso di lavoro ponderato e organizzato eseguito nel modo giusto.

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