Meraviglie al museo Nicolaiano.

Una citazione riassume l’idea: “Un Museo è lo strumento migliore per permettere agli uomini di oggi di sospendere un attimo la vita quotidiana e concedersi un momento per lo spirito.” P. Gerardo Cioffari O.P. Direttore e promotore del Museo.

Maria Catalano Fiore

Celebrare la festa di San Nicola in modo così dimesso non era mai successo nei 1100 anni di storia, dal completamento della sua Basilica ad oggi.

Tutti noi, Baresi e non, conosciamo la Basilica.la Cripta, i suoi preziosi Sacrari, ecc…, ma forse non tutti abbiamo visitato, le sale che, dal giubileo del 2000, sono state messe a disposizione, dall’ordine Domenicano per sistemare in modo più che idoneo un vero Museo Nicolaiano. Il Museo è stato inaugurato, il 6 febbraio del 2010 e raccoglie i pezzi di maggior valore legati alla secolare vicenda della Basilica di San Nicola. E’ di grande attrazione sia per chi è legato alla storia religiosa che per chi è interessato a quella civile di Bari.

Partendo dall’alto medioevo si attraversano le epoche Bizantina (876-1071), Normanna (1071-1194), Sveva (1194-1266), Angioina (1266-1442), Aragonese (1442-1501), Vicereale (1551-1734), Borbonica (1734-1861) e post-unitaria.

Epigrafi, pergamene e codici miniati, smalti, stemmi, reliquiari, calici e argenti, dipinti e paramenti sacri, permettono al visitatore di venire a contatto diretto con capolavori e documenti che hanno fatto la storia della Basilica della Città.

Il Museo si articola su tre livelli: al piano terra vari oggetti, arredi, e paramenti di provenienza ed epoche diverse. Al piano inferiore teche e vetrine con tutti gli ex voto donati anche dalla comunità ortodossa numerosamente presente a Bari. Molti sono gli inventari che hanno trattato dell’importante tesoro di Bari a partire già dal 1296, poi nel 1588. Un inventario meticoloso è datato 11 settembre 1732, redatto dal tesoriere Saverio Effren, con l’intervento del Priore Pier Maria Carafa. Nel 1773 venne ordinata una nuova revisione. Spesso gli Ori di San Nicola venivano impegnati per saldare dei lavori urgenti in Basilica, spesso diventavano, in parte, per nostra fortuna, bottino di guerra, ma sempre rimpolpati dalla dai fedeli.

Nelle sale a piano terra, le antiche sale adibite all’ospizio dei pellegrini , si possono ammirare paramenti sacri ed altri oggetti dedicati alla vita della Basilica nei suoi vari aspetti con particolare riferimento dall’epoca barocca in poi, meglio conservati e restaurati, oltre alle bottiglie della Santa Manna di epoche diverse.

Una particolarità: la Basilica di San Nicola di Bari è un contenitore sacro a doppio rito, Cattolico Cristiano al piano superiore, Ortodosso, al livello della Cripta. Per un accordo stipulato, probabilmente, già ai tempi della sua edificazione la sua giuridistizione non appartiene al Papato di Roma, ma è autonoma con contributo dell’Esarcato Ortodosso. Molti gli ortodossi che fanno della Basilica una meta religiosa e che considerano la città di Bari come suolo Sacro, tanto che lo Zar Nicola II nel 1912 acquista un suolo fuori città per edificare una Chiesa veramente Russa, a tutti gli effetti, dal suolo, alle mura, al Pope, al seminario. Chiesa perfettamente attiva a tutt’oggi.

Ci sarebbe tant’altro da scrivere. Non mancherà occasione. Ora ci limitiamo a ricordare che sono tantissimi gli oggetti e i tesori ospitati nel Museo Nicolaiano, per cui una visita accurata sarebbe utile, nonché stupefacente.