Dai social

Un passaggio de Il Foglio provoca sconcerto nella lettrice, come pure nei redattori di questa rubrica

La redazione

Francamente siamo basiti. Dalle affermazioni della cybernauta Maria Conversano @MariaConversa, al debutto su #daisocial, s’intuisce che, l’articolo da cui è estrapolato quel passaggio, sia del direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa (in copertina). Maria Conversano non lo dice esplicitamente, e noi quell’articolo, mancando il titolo, abbiamo difficoltà a trovarlo, per cui chiediamo preventivamente scusa a Cerasa se non fosse sul Foglio. Ma se c’è, e non è un passaggio ironico su di un articolo di ben altro tenore, Cerasa, proprio in quanto direttore ne risponde comunque in prima persona. E’ la legge dei giornali.

Andiamo al contenuto. Lo stralcio pubblicato è davvero aberrante. Se pubblicato da uno dei tre triunviri dell’Apocalisse mediatica meloniana, non ci meraviglierebbe, ma Il Foglio è uno dei pochi della stampa libera che conta e, quindi, maggiormente responsabile delle sue affermazioni.

Che vuol dire che manifestare in corteo significherebbe “un’autoumiliazione“? Che equivarrebbe “dimettersi da persona e diventare piede di un millepiedi“? Che il corteo è “nauraliter comunista“?

Vero che l’assurdo fa audience. Ma sono assurdità inaccettabili. Sono affermazioni distruttive dei concetti sociali e di democrazia che non possono essere tollerate. Sarebbe come affermare che i partiti, che pure hanno mille difetti e vanno riformati, non possono rappresentarci e ciascuno di noi, apologia del pensiero anarchico, deve rappresentare solo se stesso. In altri termini aboliamo la democrazia rappresentativa e passiamo all’anarchia totale. Siamo ai limiti della follia.

E se è inaccettabile il concetto che il corteo, ovvero manifestare insieme una stessa idea condivisa, tutelato dalla prima parte dell’art. 21 della Costituzione, non andrebbe autorizzato, definirlo “naturalmente comunista” non si può sentire. Ma Cerasa, o il suo redattore che ha scritto questa assurdità, dove stavano quando sfilavano, durante il Covid, un giorno si e l’altro pure, senza mascherine, novax affiancati da maree di leghisti e fratelli d’Italia con in testa al corteo Meloni o Salvini o entrambi? Il corteo, come la piazza, sono generalmente strumenti dell’opposizione per far sentire democraticamente la sua voce che i governi, in primis nazionalisti e sovranista, ma anche quelli progressisti, tendono a soffocare con ogni mezzo.

In un momento in cui nel Paese si sta evidentemente attentando alle libertà fondamentali, tra cui quella di espressione, in cui si reclamano i pieni poteri, anticamera di tutte le dittature, non si possono leggere tali espressioni senza indignarsi e rivedere il proprio giudizio. Ripetiamo: sempre che non sia tutto un equivoco o un malinteso.

Pronti a pubblicare eventuali precisazioni o repliche.

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