Speranza: “Emergenza finita ma serve ancora prudenza”

“Il Covid non è finito” sottolinea il Ministro (in copertina con alcuni bambini)

La redazione

Lo stato d’emergenza è finito, ma non è finito il Covid-19 ci rammenta il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Di qui il suo invito alla prudenza.

Ospite di Mezz’ora in più, condotto da Lucia Annunziata su Rai3: “Dopo due anni è giusto uscire dall’emergenza, noi usciamo dallo stato d’emergenza e vogliamo fronteggiare il Covid che ancora c’è, non più con strumenti straordinari ma con strumenti ordinari.
Lo facciamo perché il 91,7% delle persone sopra i 12 anni si è vaccinata. Lo facciamo perché abbiamo finalmente anticorpi monoclonali, antivirali, abbiamo un utilizzo molto diffuso delle mascherine che io continuo a considerare fondamentali in questo momento. Sarebbe antistorico affrontare pandemia come abbiamo fatto due anni fa”.

Francamente una decisione che consideriamo più politica che tecnica. I contagi sono ancora molto alti. Durante l’emergenza abbiamo raggiunto i diecimila, molto meglio di oggi. Ma il Governo aveva necessità di chiudere la polemica con i partiti che, scimmiottando i no-vax, lo accusavano di dittatura sanitaria.

E siccome ha ragione Speranza col Covid dovremo abituarci a convivere, usando al meglio gli strumenti a disposizione, a cominciate dalle mascherine, si è deciso si dichiarare cessato lo stato di emergenza, augurandoci che non si ricaschi nell’emergenza.

In Cina, dove la pandemia sembrava estirpata, siamo tornati al lockdown per Shanghai (26 milioni di abitanti). Dopo che nel Paese i contagi erano saliti a tredicimila, Shenzhen (13 milioni di abitanti) era in lockdown e sono già trascorsi cinque giorni.

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