Ritorno alle radici: celebrare le feste con autenticità e cuore anche nei messaggi augurali

Preservare il calore umano in un mondo digitale evitando sia la pigrizia di scrivere gli auguri, sia il riciclo di quelli ricevuti

Rocco Michele Renna

Oggi, in questo mondo dominato dalla frenesia digitale e dall’impersonalità delle comunicazioni virtuali, mi sento investito da un’irrefrenabile ondata di nostalgia per un tempo passato, un tempo in cui le parole erano scelte con cura e gli auguri venivano consegnati con l’arte e l’anima di chi li inviava.

Ricordo con affetto i giorni in cui la scelta della cartolina perfetta per gli auguri era un rituale sacro, una ricerca paziente e amorevole che culminava nell’incontro tra il messaggio stampato e le parole personali che si univano per creare un’opera unica, unica come il legame che ci univa ai destinatari. C’erano coloro che, con maestria artistica, realizzavano vere e proprie opere d’arte su carta, donando un pezzo del loro cuore a chiunque avesse ricevuto quella creazione.

Era un’epoca in cui la posta era una gioia da attendere, non un’impresa da scrollare via con un gesto digitale. I postini erano portatori di emozioni, di sorrisi congelati su carta e di abbracci scritti in inchiostro. L’arrivo di una lettera significava molto più di una notifica sullo schermo del telefono: era un momento di connessione reale in un mondo sempre più distante.

Ma poi è arrivata l’era digitale, con i suoi SMS e le sue e-mail, e con essa è iniziata la lenta ma inesorabile scomparsa di quel rituale prezioso. Le parole si sono ridotte a caratteri minuscoli su uno schermo, gli auguri si sono trasformati in clic senza cuore, e la magia delle cartoline è svanita nel vuoto dell’impersonalità digitale.

Mi dispiace constatare che la comodità delle nuove tecnologie abbia alimentato una sorta di pigrizia emotiva, un riciclaggio dei sentimenti altrui che ha svuotato gli auguri delle loro vere intenzioni. Ma non possiamo permettere che questo diventi la norma. Non possiamo lasciare che il calore umano venga sostituito da una serie di 0 e 1 (il codice binario).

Ecco perché ho deciso di resistere, di lottare per preservare ciò che rimane del romanticismo e della genuinità delle nostre relazioni e dovremmo farlo tutti. Manderò video messaggi e cartoline digitali, sì, ma saranno scritte da me personalmente, con le mie parole e il mio cuore, perché ogni persona merita di ricevere degli auguri autentici e sentiti.

In un mondo sempre più veloce e distante, cerchiamo di rallentare, di fermarci un attimo e di tornare a scrivere con l’anima. Non lasciamo che la tecnologia ci privi della bellezza dei gesti semplici, dei piccoli atti di amore che fanno la differenza nel mondo.

Con affetto e speranza, Il vostro caporedattore dell’Alta Murgia, nonché redattore della sede nazionale del quotidiano “La Voce News”.

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