La serata finale di Sanremo.

La finalissima segna migliori risultati in termini di share.

GP

Dopo Papa Francesco a Mosul, arriva sui media col distacco di una sola incollatura il Festival di Sanremo 71° edizione 2021. Scusare il termine sportivo, ma mi avrà influenzato Sanremo, che alla fine è una gare, prima ancora di una straordinaria kermesse.

Sanremo non ha avuto i numeri degli anni precedenti, anche se man mano che andava avanti migliorava gli indici di ascolto. Resta sempre, comunque, un grande evento di spettacolo e di televisione, anche quando, causa Covid si è dovuto tenere senza pubblico. Forse la scelta di un teatro, l’eterna sede dell’Ariston, al posto di uno studio televisivo, non è stata azzeccata. Infondevano tristezza, più che l’allegria che Sanremo deve trasmettere e comunicare, quelle panoramiche del teatro senza un cane in sala.

Altrettanto inopportuni quegli applausi registrati, per par condicio sempre uguali, alla fine di ogni esibizione. Il pubblico televisivo è sempre più smaliziato ed esigente. Anni di tv l’hanno fatto crescere e quando ti abitui a vedere e rivedere i film dei maggiori registi del mondo, poi certe banalità appaiono insopportabili o, quantomeno, ridicole.

La conduzione di Amadeus, affiancato da un Fiorello in gran forma, che acquista fascino dai capelli brizzolati, è stata certamente di livello. Avrebbe potuto il conduttore risparmiarsi quella dichiarazione sul numero di spettatori “ragguardevole”. Caro Amadeus, i numeri parlalo da se, come pure le percentuali. Chi fa spettacolo è esposto a quei risultati ed al parere del pubblico, che ha sempre ragione, come il cliente di un qualsiasi negozio, e le lo share di Sanremo è stato in calo rispetto al passato, commentarlo autoincensandosi non cambia le cose.

Gli ascolti della serata finale ragguardevoli: 13,2 milioni e 49.9% per la prima parte, 7 milioni 730 mila con il 62.5% nella seconda.

I risultati: sul gradino più alto dell’immaginario podio i Maneskin, con il brano Zitti e buoni, al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti.

Seguono dal quarto al ventiseiesimo posto: Colapesce Dimartino, Irama, Willie Peyote, Annalisa, Madame, Orietta Berti, Arisa, La Rappresentante di Lista, Extraliscio feat. Davide Toffolo, Lo Stato Sociale, Noemi, Malika Ayane, Fulminacci, Max Gazzè, Fasma, Gaia, Coma_Cose, Ghemon, Francesco Renga, Gio Evan, Bugo, Aiello, Random.

Serata finale trionfale aperta dalla banda della Marina Militare che intona l’Inno di Mameli e, proseguendo, piena di ospiti e sorprese.

Salvo ripensamenti non sarà Amadeus a condurre il prossimo Festival di Sanremo (edizione 72°). Lo ha dichiarato lo stesso presentatore.

Alla prossima, gentili lettori, lascio alle recensioni degli esperti di musica leggera i commenti tecnici, ma chiudo con l’augurio che la prossima edizione sia quella in cui il Covid-19 sia finalmente solo un pessimo ricordo e null’altro.

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