Manfred Weber: “Dopo le parole di Berlusconi sulla guerra cancellate le giornate di studio a Napoli”

Il Ppe cancella la convention partenopea su cui Berlusconi contava per il rilancio di una Forza Italia in via d’estinZione. Fi insorge. In copertina la sede della Nato

La redazione

Manfred Weber, Presidente del Partito popolare europeo, in cui fino a ieri Berlusconi era un membro di peso, con un Tweet, annuncia: “A seguito delle affermazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli. Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo. Antonio Tajani e Forza Italia nel Ppe hanno il nostro pieno sostegno. Proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell’Ue“.

La convention del Ppe era prevista a Napoli dal 7 al 9 giugno. Sarebbero stati ospiti della Città partenopea tutti gli eurodeputati del Partito popolare (i cui numeri ne fanno la prima formazione politica a Strasburgo).

Berlusconi e i forzisti vi confidavano per lanciare la campagna elettorale per il voto del 2024 e provare a fermare la graduale, ma inesorabile estinzione della partito-azienda del Cavaliere di Arcore. 

Piccata la replica di Forza Italia: “No a intromissioni nella vita del partito“. Peccato che il PPE tuteli se stesso e la propria dignità e linea politica, senza alcuna intromissione sulla leadership di Forza Italia.

Resta il fatto che Berlusconi per il PPE – Partito Popolare Europeo è un soggetto al bando.

Capita di scoprire che la tolleranza, tutta italiana a senso unico, non vada di moda nell’Unione europea. In tutta Europa i leader ed i politici si devono dimettere per molto meno di quanto avviene quotidianamente in Italia, dove tutti sono garantisti con il proprio clan e forcaioli con quello degli avversari, e forse dovremmo usare più propriamente il termine orrendo di “nemici”. Se fosse vero, com’è vero, che ogni popolo ha il governo che si merita, non è che noi italiani ne usciamo bene. Ci siamo abituati a buttarci alle spalle troppe cose intollerabili in un Paese civile e moderno ed a girarci dall’altro lato per non vedere e restarne estranei.

D’altronde e domani lo analizzeremo l’assenteismo alle regionali del Lazio e della Lombardia dovrebbero far tremare la classe politica, che invece snobba, facendo spallucce, la sfiducia degli italiani nei confronti della classe politica tutta, e festeggia laddove dovrebbe mettere le insegne a lutto.

Siamo al potere per il potere. Piaccia o no, questa è la realtà.

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