Legalmente: puntata del 3 novembre 2023 – recensione

Una puntata da 30 e lode.

Gianvito Pugliese

Come annunciato la stessa mattina del 3 novembre, l’interessantissima puntata di legalmente, argomento imperdibile, “La responsabilità penale del minore” è andata in onda e lavocenews era presente per recensirla ed informare i lettori che non vi abbiano partecipato, Chiedo scusa se l’abbiamo annunciata per le 18. E’ iniziata, come da programma mezz’ora più tardi, condotta dal suo “creatore” l’avv, Michele De Marzo con due suoi colleghi ospiti davvero eccezionali gli avv.ti Daniela Corrado e Guglielmo Starace, se ci è permesso li definiremmo soprattutto ottimamente assortiti dal moderatore.

Daniela Corrado, che ha avuto subito la parola, ci ha illustrato la riforma come predisposta dal governo, non senza aver prima introdotto il lettore nel tema specifico, partendo dai principi della responsabilità degli stessi minori e dal principio base, scontato per gli addetti ai lavori, ma non per il pubblico comune, che la responsabilità penale e sempre e comunque personale, anche nel minore. Una necessaria premessa per distinguere tra la responsabilità del minore e quella dei suoi genitori, chiamati a rispondere di proprie mancanze, non di fatti altrui.

Guglielmo Starace è entrato nel merito della riforma proposta che ha preso con le pinze, dal momento che il cosiddetto decreto “Caivano” è soggetto, ci ha chiarito, agli emendamenti nei due rami del parlamento. Solo a testo definitivo si potranno tirare le somme e Starace quindi, da serio ed affermato professionista qual’é, si astiene da giudizi sommari.

Se ci è permesso, suggeriamo al conduttore di richiamare gli stessi ospiti ad una puntata sullo stesso argomento, ma a testo definitivo approvato.

Gli ospiti mi scuseranno, ma ho cercato di fare il mestiere di giornalista, per cui la domanda de lavocenews.it era oggettivamente alquanto trabocchetto. Ho avanzato dubbi sulla costituzionalità di parti sostanziali del provvedimento, con norme di prevenzione, che in realtà sono repressive senza giudicato, per cui davvero aberranti (mi spiace per il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, da tempo irriconoscibile rispetto al Procuratore capo di Venezia, che è stato), ovviamente chiedendo il parere dei relatori.

Non ci sono cascati e Guglielmo Starace, dimostrando una professionalità non comune, al pari della Corrado, ha obiettato che su un testo in itinere è difficile ragionare in termini di costituzionalità o meno. Risposta da trenta e lode o se preferite 110 cum laude e pubblicazione della tesi. Mi è difficile dimenticare i trascorsi ed i ricordi dell’insegnamento all’Ateneo Moro, nonostante i tanti anni di distanza, e spogliarmi dal ragionare il termini di voto.

Il tempo è volato e si è arrivati alla fine, senza alcuna noia, come capita nelle trasmissioni troppo tecniche, e col desiderio di ascoltare ancora ed essere accompagnati dai due relatori e dal moderatore a capire sempre qualcosa in più di un argomento talmente attuale.

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