Viktor Zolotov: “La guerra in Ucraina più lenta del previsto”

Lo afferma il capo delle sicurezza personale di Putin e della guardia nazionale russa

Gianvito Pugliese

L’attenzione della stampa internazionale, e quella inglese è la bussola per tutti gli altri, è sempre puntata sulla guerra ucraina, anche se timidamente si affacciano altre notizie, come la pandemia in Cina o le disavventure giudiziarie di Julian Paul Assange.

E più che le notizie dal fronte, francamente contraddittorie e che, quando le dai, devi farti il segno della croce, sperando, non che siano tutta la verità, ma almeno se ne avvicinino il più possibile.

Non vi chiedo di compatire, quel sentimento lo meritano i rifugiati ed ancor più gli sfollati ucraini, sui quali incombe l’atrocità di sentirsi fortunati di aver peso casa e tutto ciò che avevano ed aver salvato -almeno per il momento- la vita. Vi chiedo di provare a comprendere la lotta interna che ciascun giornalista, degno di quel nome, vive e che è combattuta tra il dovere d’informare i suoi lettori e la frammentarietà e contraddittorietà delle notizie che riporta. Un esempio per tutti: ieri dagli Stati uniti, e la stampa mondiale lo riportava a grandi titoli, il commento dal fronte era quello di una resistenza ucraina, che aveva praticamente paralizzato l’avanzata russa. Lavocenews ha pubblicato un articolo in tal senso, Lo avevo firmato proprio io e anche da poco prima della cena. Per sottofondo c’era Rainews24, l’ottima testata giornalistica sopravvissuta da mamma Rai, l’unica che non mi pare lottizzata. Lo speaker legge notizie di città ucraine accerchiate dai russi che sono recentemente avanzati. Mi stavano andando di traverso le orecchiette (poche) e rape (tante) che stavo mangiando. Sono a dieta, ma con pochi effetti.

Lavorare così non è gradevole, oltre che dover dare sempre notizie a dir poco atroci, e guai ad assuefarsi, hai perso l’umanità, non sai, per quanto ti sforzi di utilizzare solo fonti dirette o indirette, comunque, attendibili, quanto ti sei avvicinato alla verità, non quella sbandierata a parole e negata nei fatti, ma quella autentica che insegui nell’arduo tentativo di offrirla al lettore.

Meglio l’argomentare sui fatti: lì puoi sbagliare, ma comunque scrivi ciò che pensi, il problema si riduce ai presupposti del ragionamento, cioè a quei fatti su cui argomenti, che rischiano di non essere veri od esatti.

Prima di parlarVi di Viktor Zolotov (in copertina dietro Putin) permettetemi una chiosa. I negazionisti (in qualche misura contigui ai no-qualcosa) si erano accaniti a negare fatti storici. Tutta un’invenzione le stragi di ebrei, rom, politici….nei lager nazisti di quel bonaccione di Adolf Hitler, l’ennesima invenzione dei poteri forti per incanalare le nostre menti, Quello che puoi toccare con mano eviti di negarlo. Troppo facile e probabile essere smentito. Ebbene ho ascoltato annichilito, nonostante questo mestiere renda coriacei e disillusi, i negazionisti dell’invasione dell’Ucraina. Lasciamo stare che sul foglio paga dei servizi segreti russi da tempo c’è gente insospettabile, ma un, non so come definirlo, che afferma che ci stanno mostrando filmati di un video gioco non ancora in commercio, non pensavo fosse possibile trovarsi davanti, Eppure c’è e forse non è neanche il peggio del negazionismo.

Lunghissima premessa. Dunque, uno dei più stretti collaboratori di Putin ha affermato che le operazioni militari russe in Ucraina non sono andate tutte così velocemente come avrebbe voluto il Cremlino. Si tratta del più forte riconoscimento, finora, da Mosca che la sua invasione non è andata secondo i piani.

Per Viktor Zolotov, capo della guardia nazionale russa e membro del consiglio di sicurezza di Putin: “I progressi sono stati più lenti del previsto, a causa delle forze ucraine di estrema destra, nascoste tra i civili“.

Vorrei dire che sì, non tutto sta andando veloce come vorremmo, ma stiamo andando verso il nostro obiettivo passo dopo passo e la vittoria sarà per noi”, scrive Zolotov sul sito web della Guardia Nazionale.

Gli Stati Uniti ed i loro alleati occidentali hanno descritto l’invasione di Putin, come una guerra di conquista in stile imperiale e pure mal eseguita, dal momento che Mosca ha sottovalutato la resistenza ucraina.

L’Ucraina, nega di aver usato i civili come scudi ed ha accusato Mosca di crimini di guerra per le stragi di civili.

Zolotov protegge Putin da prima dell’inizio del secolo. E’ il responsabile della sicurezza personale del leader del Cremlino da 13 anni. Dal 2016 è a capo della Guardia Nazionale, che fa capo direttamente a Putin e ha dispiegato truppe in Ucraina. Il che conferma la versione dell’intelligence statunitense che afferma che Putin ha impiegato in Ucraina il 100% delle sue forze armate.

I suoi commenti, riproposti anche domenica durante una funzione religiosa, guidata dal patriarca ortodosso Kirill, sono molto diversi da quelli del Cremlino e del ministro della Difesa Sergei Shoigu. Costoro affermano che: “L’operazione russa in Ucraina sarà completata in tempo e per intero”.

Il Cremlino scarica su una iniziativa autonoma dell’esercito russo cercare di prendere il pieno controllo delle principali città. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Russia è stata attenta a non prendere di mira i civili e a tenersi lontana dai centri abitati. Non si può sentire, francamente. Mi aspetto che tra qualche giorno ci dica che è solo un videogioco.

Peskov ha aggiunto che le affermazioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea secondo cui Putin sarebbe deluso dai progressi “dell’operazione militare speciale”, come il Cremlino chiama l’invasione, equivale a una provocazione per spingere la Russia a prendere d’assalto le città.

Tutti i piani della leadership russa saranno realizzati in tempo e in pieno”, ha concluso Peskov.

Tornando a Zolotov va detto che è un veterano insider del Cremlino. Ha guidato la sicurezza offerta dal KGB ai leader comunisti nell’Unione Sovietica. Emblematica del personaggio la foto che lo ritrae in cima a un carro armato fuori dal Cremlino durante la disgregazione sovietica mentre Boris Eltsin affrontava il colpo di stato del 1991.

E’ stato al vertice del servizio di sicurezza presidenziale dal 2000 al 2013. La Guardia Nazionale, che comanda, è una forza militare interna, che include la polizia antisommossa dell’OMON.

Zolotov ha raccomandato a Putin di riconoscere le due regioni ribelli dell’Ucraina ed ha aggiunto: “Dovremmo andare oltre per difendere il nostro Paese”. Dunque un falco del Cremlino.

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