La Russia non riesce a mettere a tacere Navalny ed il Cremlino trema.

Il Cremlino e la burocrazia del regime russo in affanno continuano a commettere errori.

GP

Il caso Navalny si estende a macchia d’olio e il Cremlino perde la sua eterna calma serafica. L’occidente attacca la Russia, rea di non rispettare i diritti umani e civili e parla sempre più approfonditamente di sanzioni. Il suo Presidente-zar, Vladimir Putin, è accusato dalla Germania di essere il mandante del tentato assassinio di Navalny. Ora in patria spira un forte vento di protesta.

E l’Establishment perde la calma, non è abituato a fronteggiare situazioni del genere, la sua polizia incute paura, la polizia segreta politica previene tutto da sempre ed ora? Il vice ministro dell’Interno Aleksandr Gorovoi a due giorni dalle proteste contro l’arresto del leader dell’opposizione russa Alexiei Navalny in programma sabato è costretto a dire che: “La polizia russa non permetterà manifestazioni non autorizzate”. Ma se il solo pensiero di trovarsi di fronte a manifestazioni di dissenso li terrorizza, scadono oltre: l’ufficio del procuratore generale della Russia ha chiesto di limitare l’accesso ai siti che invitano a partecipare “ad azioni illegali il 23 gennaio”, ovvero le manifestazioni chieste da Alexei Navalny. In realtà si va oltre e si vuol tentare di limitare la diffusione su internet di qualsiasi notizia riguardi il caso del dissidente russo.

E mentre i furbi inseguono le ombre, la frittata è stata fatta e servita. La portavoce di Navalny, Kira Yarmish, pubblicando su Twitter uno screenshot della pagina dati YouTube, fa sapere che la video-inchiesta di Navalny sul palazzo segreto di Vladimir Putin da oltre 1,1 miliardi di euro è stata vista da 40 milioni di utenti in meno di 48 ore.

Costringere Navalny a rientrare in Russia per poi arrestarlo all’aeroporto è statà l’apoteosi dell’imbecillità di un regime, ancorato a metodi obsoleti, destinato a sgretolarsi alla prima occasione. Non sarà questa forse, ma la fine dello zar Putin si avvicina a grandi passi. Il mondo cambia, si globalizza, internet con tutti i suoi difetti, ce lo mostra senza veli. Chi non si mette al passo non può sopravvivere, anzi ha tempi di sopravvivenza assai limitati.

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