La caccia all’untore natalizio

Stanotte la prova del 9 della tenuta di un Paese che il estate si è flagellato da solo.

GP

Si riconosca o meno sta di fatto che le autorità preposte al contenimento nel Paese della diffusione del virus sono ancora, e giustamente aggiungerei, letteralmente traumatizzate dall’esperienza e dalle conseguenze di quel malinteso “liberi tutti” ferragostano, frutto si di stanchezza verso le restrizioni, del clima più rilassato che è quello vacanziero con o senza Covid, ma soprattutto di deliberata e premeditata organizzazione preordinata a convincere che le misure di contenimento erano abusive privazioni delle nostre libertà costituzionali e altre idiozie connesse.

Fu organizzato addirittura un convegno nazionale, a cui parteciparono sì i promotori di questo delitto, ma anche tante autorevoli personalità colpevoli solo di non capire in quale trappola si erano infilati. A virus debellato uno sguardo attento a quei momenti dovrà essere ridato e date risposte ad un Paese che fu fiondato a velocità pazzesca verso la seconda ondata per interessi tutti comunque inqualificabili.

Ecco che a Natale giorni festivi in una Italia tutta zona rossa. Il Natale 2020 lo ricorderemo come quello del festeggiamento 0. Ditemi ciò che vi pare, certo il Natale scoro l’ho passato affetta da una serie bronchite, ma un Natale ed un Capodanno da soli non induce certo a festeggiare. Ma i danni che ci portiamo ancora dietro dall’estate non possono non averci insegnato la prudenza esponenziale quando le feste si approssimano.

Sembra che il sacrificio stia dando i suoi frutti se sono vere le parole della sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa: “Non conosco esattamente i dati di tutte le regioni, ma siccome le cose stanno andando meglio penso proprio che sarà così“, cioè dal 7 gennaio si riparte con la normale colorazione delle regioni, ma è probabile che l’intero Paese, singolarmente considerato, sia tutto in zona gialla.

Intanto salvo il 4 gennaio (arancione) tutti i giorni che ci separano dalla fine del Natale saremo zona rossa.

E Capodanno sarà sorvegliato speciale da parte delle forze dell’ordine impegnate nei controlli non solo su strade e autostrade ma anche sul web, per intercettare i tentativi di organizzare feste e veglioni clandestini. L’obiettivo è quello di evitare assembramenti pericolosi, in particolare nella notte di San Silvestro quando il coprifuoco, che solitamente termina alle 5, sarà allungato fino alle 7 del mattino del primo gennaio. Lo afferma un’autorevole agenzia di stampa, che aggiunge: “ Un particolare faro sarà rivolto sui locali chiusi, che potrebbero essere riaperti illegalmente, e anche nei tradizionali luoghi di assembramento, come strade e piazze delle città.“.

Francamente stamane quando sono uscito per andare a trovare una Collega mi sono attrezzato di autocertificazione e stando alle notizie mi aspettavo controlli serrati. Non ho incontrato sia all’andata che al ritorno uno straccio di vigile urbano, poliziotto, carabiniere e tantomeno pattuglie e posti di controllo. Risparmiavano le forze per la mezzanotte? Forse.

Non sono per le inutili imposizioni di chi è al potere fatte magari solo per mostrare la propria forza muscolare, un classico delle dittature, e devo riconoscere che sarebbe un vero delitto vanificare per una nottata i sacrifici immani di tutta una popolazione, ma sono convinto che chi a quei sacrifici non ci sta proverà a driblare i divieti e farli rispettare è un dovere prima di tutto nei confronti dei cittadini responsabili, poi di quei soggetti a rischio che, nonostante i numeri migliorati, continuano ad essere decimati come le mosche. E questo non avviene per caso.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.