Il caffè con il lettore

Un’inchiesta approfondita de lavocenews.it sulle truffe online.

Gianvito Pugliese

Oggi un argomento di costume che ci riguarda più o meno tutti. Partiamo, care e cari commensali del mio caffè, prendendo spunto da un fatto di cronaca che sinterizzerò brutalmente. A Milano il Comando della polizia locale ha messo in guardia i cittadini da una truffa ai loro danni: le tante multe che i milanesi hanno trovato sotto il parabrezza sono farlocche. Infatti, l’importo pagato incautamente o ingenuamente (€ 12,50) finisce su un sito registrato in Ucraina che incassa i soldi dei malcapitati.

La polizia locale della Città meneghina invita a fare attenzione dal momento che “probabilmente, ciò a cui punta di più la truffa, sono i dati e il numero della carta di credito” dei malcapitati.

Uno dei mille modi di truffare utilizzando il web, qualche volta solo per mettere al sicuro il ricavato del progetto criminoso, ma assai spesso viene tutto ordito e portato a termine sul social.

Che siano ben organizzati non ci piove. I più presi di mira sono gli anziani, che i criminali ritengono più facile far cadere in trappola.

Devo riconoscere che sono degli attenti conoscitori dell’animo e delle debolezze umane. Non lo faccio volentieri, perché non mi sono per nulla simpatici, anzi… Ma guai a non capire bene il loro modo di agire e dove le loro leve sono più efficaci.

Esaminiamo i due più comuni e semplici tentativi di truffa. Due sono i messaggi da cui siamo afflitti, devo dirlo prevalentemente su Facebook e la spiegazione è presto detta: anzitutto è un social frequentatissimo ed il livello medio dei cybernauti, decisamente basso, ma non è solo questo. Infatti, i controlli della Meta, proprietaria del social, sono pari ed uguale a zero. Di moderatori neanche l’ombra, costano e Mark Zuckerberg, Amministratore delegato di Facebook Inc., antepone il profitto alla sicurezza degli utenti. Tutto è gestito da algoritmi, peraltro anche mal congeniati e programmati. Facebook commette quotidianamente reati, quando il suo demente algoritmo cancella articoli di giornale. Se un magistrato ritiene che debbano essere cancellati, deve preventivamente acquisire il parere favorevole del consiglio dell’ordine in cui è iscritto il direttore della testata. Ma Mark Zuckerberg ritiene in Italia di essere “legibus solutus”, evidentemente o, più semplicemente, “se ne frega”.

Chiusa la perentesi: torniamo ai due tipi di truffa più comuni, dai quali tentativi nessun utilizzatore di Facebook è immune. C’è il presunto operatore finanziario che ti offre, “senza garanzie” (prima assurdità), somme cospicue fino a diverse centinaia di migliaia di euro, con un tasso del 2% (seconda assurdità), il denaro costa alla banca di più e le banche non sono delle benefattrici. Si fa leva sull’avidità del truffando, che attirato dal vantaggio promesso (non sarà mai mantenuto), pur avendo il sospetto che con un tasso del genere si sia di fronte a lavatrici di denaro sporco, abbocca all’amo. E solo quando la vittima designata sente che il denaro è dietro l’angolo di casa sua ad attenderlo, spunta un costo d’istruttoria da assolvere, una sciocchezza rispetto al guadagno. E l’avidità ti fa cascare in trappola, paghi quella cifra, con tanto di fattura farlocca, e appare il gioco di prestigio del mago, si dissolve e si disperde nell’aria tutto l’ambaradan.

Sempre l’avidità è la leva principale della truffa delle anziane malate terminali (non ho capito perché mai i malati maschietti) che ti vogliono lasciare la loro eredità che si aggira in media tra i 200 ed i 500mila euro. Ma per divenirne beneficiario, e fai in fretta che sta morendo e potresti perdere l’occasione, il notaio ha bisogno dei tuoi dati, alcuni dei quali sensibili e pericolosi. Poi diverse variazioni sul tema. La richiesta di contribuire in misura irrisoria alle spese notarili ultimo atto che prelude alla donazione, è la più comune e meno offensiva, ma ci sono amici facebocchiani che si sono ritrovati svuotati i propri conti correnti. Bell’affare. Ovvio che tutto si dissolve salvo la “sola”, come chiamano il bidone i romani, che rimane lì e se la sola sono le spese notarili farlocche è andata bene, può andare molto peggio ai tuoi conti correnti.

Prima di raccontarvi dell’ultima trovata, la più raffinata truffa online di moda, devo aggiungere che i social sono stragremiti di personaggi che giocano sui sentimenti e sulla solitudine. Di solito sono belle ragazze, ma anche donne mature. In realtà sono assai spesso solo un’immagine di un soggetto diverso catturata sul web. Ti fanno credere di essere innamorate pazze di Te e puntualmente arriva la foto del frigo vuoto. Alle volte non si prendono neanche il fastidio di fare la foto dopo aver svuotato il proprio frigo. Prendono quella sul sito di un venditore di materiale elettrico. Poverine, dopo tanto digiunare “hanno una fame da lupi”. O ti accalappiano con i €50 euro di ricarica, “per poterti parlare in videochiamata”, specchietto per le allodole che prelude a ben altre richieste successive.

Ma andiamo a truffe raffinate, ben congegnate e messe in atto ancora meglio, con pazienza, tenacia e furbizia. Intendiamoci il tema si presta e viene utilizzato da tempo anche da truffatori arraffoni e frettolosi.

Si tratta della soldatessa americana, minimo sergente, ma anche tenente, capitano e finanche generale a cinque stelle. Due o più le variazioni: la più comune è il racconto che durante una missione in Siria ha trovato il tesoro di Morgan il pirata, coi commilitoni ne ha fatto bottino di guerra e siccome vuol venire a vivere con te, o vicino a te dove vuol mettere su un ristorante o altra attività commerciale, ti manda con corriere i soldi che non possono passare in banca, perché sarebbero sequestrati dal Pentagono. Allora dov’è la truffa? Il corriere per consegnarti il pacco – sola ti chiede sui 500 euro, che verserai sul conto dell’Aeroporto di Bari, di Genova, di Roma, solo che l’iban è del truffatore, che riversa automaticamente tutto subito all’estero. Una variazione sul tema, che rafforza la credibilità è che si tratti dei risparmi di una vita della bella ufficiale, talmente bella (in foto o filmati) che ti spieghi perché si arruolano anche nei marines tanti giovani statunitensi. Ovviamente qui gioca sia l’avidità, che l’illusione “del grande amore”, che non ti sogneresti neanche nei sogni migliori di cui Morfeo ti vuol fare dono.

Un consiglio da parte del sottoscritto, che ha dato parecchia corda ai soggetti per portare a casa una inchiesta approfondita e potervene parlare e mettervi in guardia, per quanto possibile. Fate attenzioni ai prefissi internazionali dei telefoni che adoperano. Sono della Nigeria o del Ruanda, le nuove frontiere delle truffe online. Ma anche Paesi limitrofi sono utilizzati senza problemi. Nessuno da quelle parti li andrà mai a rintracciare. Ovviamente fanno vacillare la credibilità del racconto: perché un soldato americano in Siria ha un telefonino col prefisso della Nigeria? Ma il truffatore conta sul fatto di distrarti con le grazie di un filmato osé, copiato chissà dove.

Poi, dulcis in fundo ci sono quelli che si spacciano per carabinieri, poliziotti, finanzieri, funzionari dell’agenzia delle entrate o altri enti pubblici. Qui la fantasia del truffatore si sbizzarrisce. Le variazioni sono infinite, dal nipote arrestato, ma se paghi i danni lo rilasciano, allo sconto sine die sulle forniture, previo piccolo anticipo immediato.

La fantasia umana non ha limite. Julius Verne nei suoi libri di fantascienza ci ha predetto il futuro, ma lo sappiamo solo oggi. Ma temo che la fantasia dell’uomo rivolta al male tocchi vertici davvero molto alti, troppo per prevenirli tutti. Non resta che essere un po’ malfidati, lo so non è elegante, ma utile si.

Intanto a tutti buon fine settimana. A domani.

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