Boris Johnson ha dovuto cedere e si è dimesso

Resterà in carica fino ad ottobre quando il partito conservatore avrà eletto il suo successore

La redazione

Dopo tante inutili resistenze Boris Johnson, travolto da un numero elevatissimo di dimissioni di ministri e collaboratori del suo governo ha gettato la spugna. I conservatori, il suo partito, hanno deciso di metterlo da parte dopo l’insuccesso drammatico della brexit con la conseguente crisi economica del Paese, gli scandali delle feste a Downing Street 10, durante il lockdown, e da ultimo aver conferito nomine pesanti ad un suo amico parlamentare, nonostante fosse a conoscenza delle denunzie per molestie sessuali seriali. Da ultimo per aver mentito al Parlamento ed al Paese, sia in quest’ultimo caso, che sulle feste proibite.

Ad annunciare le sue dimissioni lui stesso, in un’attesa conferenza stampa sulla porta di Downing Street 10: ” La volontà del partito Conservatore è che ci dovrebbe essere nuovo leader e quindi un nuovo premier; per questo accolgo le richieste dei parlamentari e inizia un processo per scegliere questo nuovo leader, il calendario sarà annunciato la prossima settimana e oggi abbiamo nominato i nuovi ministri nei posti vacanti, a Westminster c’è un vento di cambiamento, in politica nessuno è indispensabile

“Sosterrò” il mio successore, ha aggiunto. “Abbiamo un ottimo sistema che produrrà un leader che porterà avanti questo paese anche nei in momenti difficili. Ho lottato duramente per portare avanti il mandato” ha proseguito“perché è il mio dovere, il mio lavoro, il mio obbligo verso di voi continuare a fare quello che abbiamo promesso di fare nel 2019. Sono orgoglioso dei risultati di questo governo, dalla Brexit al fatto di aver fatto riemergere il nostro paese nella posizione giusta nel Continente”.

Ed ancora: “Abbiamo superato la pandemia, vaccinato più velocemente di altri in Ue e guidato l’Occidente nel confronto contro Putin e voglio dire ai cittadini ucraini che continueremo a sostenere la vostra battaglia per la libertà finché ci sarà bisogno. Ho cercato di convincere i miei colleghi che sarebbe stato bizzarro cambiare con un mandato così ampio e con così tante cose da fare e obiettivi importanti raggiunti, considerando gli scenari economici complessi”.

Ed ha concluso: “Sono dispiaciuto di non essere riuscito a convincere il Parlamento e il partito, sono triste di rinunciare al miglior lavoro del mondo. Vi assicuro che il vostro interesse verrà servito in ogni momento”.

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