Il caffè con il lettore

Due donne sotto i riflettori in questi giorni: Angelina Mango e Nikki Haley ed una donna che ha vinto il tempo Rita Levi Montalcini

Gianvito Pugliese

Gentili ospiti del caffè… con voi, mi ero impegnato per una due giorni dedicata alle donne, ma l’argomento mi è piaciuto al punto che vi propongo di proseguirlo almeno per oggi.

Immagino già qualche cattiva insinuazione di un malevolo, certo mi piacciono le donne, mi sono sempre piaciute e non ho difficoltà ad ammettere che, fin da bambino, trovavo affascinante la loro maggiore maturità a parità di anni. Poi ho ammirato senza limiti le donne vincenti e dalle grandi capacità intellettuali.

Una delle serate più indimenticabili della mia pur intensissima vita, è quella in cui fui vicino di posto a teatro con Rita Levi Montalcini. Eravamo entrambi ospiti di Carla Fracci alla prima di un suo spettacolo di danza a Roma. Fummo presentati dalla nipote di Carla, che fungeva da padrona di casa della serata. All’inizio ero imbarazzato, cos’avrebbe pensato delle mie parole una donna con una tale mostruosa intelligenza.

Scoprii man mano che parlavamo, in attesa che cominciasse lo spettacolo, una donna dolcissima che, da gran signora qual’era, con assoluta naturalezza ti metteva a mio agio. Mostrava interesse alle mie argomentazioni, piacere ad ascoltarti. Rimasi letteralmente conquistato da Lei e non vi racconto la botta d’orgoglio che mi dette essere scelto da lei, come suo accompagnatore sul palcoscenico, per aiutarla a salire per salutare e complimentarsi con Carla Fracci nel suo camerino.

Ero preoccupato del ritorno, cioè di farle scendere la scaletta ripida che portava dal palcoscenico in platea. Lei era più lucida di me e non di poco, ma gli anni li aveva ed io non ero più l’atletico giovanotto di un tempo. Fortunatamente discesi da solo, la Montalcini era stata trattenuta a cena da Carla e dal marito Beppe Menegatti. Non dimenticherò mai il suo sorriso dolcissimo quando la salutai con un perfetto (almeno mi auguro) baciamano.

Oggi riflettori accesi su due donne: Angelina Mango e Nikki Haley.

La prima ha trionfato ed è stata la vincitrice del 74° festival di San Remo, l’ultima edizione. sembra. diretta e presentata da Amadeus. Angiolina non ha solo vinto un festival, ma dopo un decennio ha riportato una donna sul primo gradino del podio immaginario dei vincitori. Figlia d’arte, aspetto gradevole, vestito elegante, una bella voce modulata, una canzone né facile, né banale, forse neanche molto orecchiabile, che non avrebbe mai vinto Sanremo se a cantarla non fosse stata lei, che ha conquistato tutti, a cominciare dai due presentatori sul palco Amadeus e Fiorello.

Nikki Haley, ex ambasciatrice americana presso le Nazioni Unite. è l’unica candidata alle primarie repubblicane rimasta in pista a contendere la vittoria a Donald Trump, che avendo smesso di attaccare il pericoloso avversario Ron DeSantis, ritiratosi dalla competizione ed -a sorpresa divenuto sponsor e sostenitore del Tycoon-, ha concentrato i suoi, notoriamente garbati e signorili attacchi sulla Haley. E l’ex presidente non se ne astiene pur sapendo perfettamente quanto siano pericolosi i suoi attacchi, a causa dei comportamenti irresponsabili dei suoi fans. Infatti, la Haley, oggetto di pesanti minacce dei trumpisti, ha chiesto ed ottenuto per il resto della campagna elettorale la protezione dei servizi segreti.

Il fatto che la la Haley sia una signora, peraltro, oltre che ambasciatrice, governatrice della Carolina del Sud dal 2011 al 2017, non ha certo moderato gli attacchi di Trump che ha dimostrato ancora una volta il suo disprezzo per qualsiasi donna. Avere come ultima avversaria una donna, che dai numeri degli stati già scrutinati, sembra non avere alcuna possibilità di spuntarla, sbaglierò ma dev’essere suonato per il miliardario americano come un insulto, ed in effetti tale lo può considerare un omofobo come lui.

Il gradimento di Trump, considerato pericoloso dagli analisti politici fino a poco fa, anche per lo stesso Biden, ha subito un autentico crollo nell’elettorato femminile dopo la condanna per “diffamazione” ai danni della scrittrice e giornalista E. Jean Carroll a cui dovrà pagare un risarcimento di 83,3 milioni di dollari, dopo i 5 milioni che le ha già pagato, a titolo risarcitorio, essendo stato riconosciuto colpevole di aggressione sessuale ai suoi danni.

Per sfortuna del partito repubblicano americano, il crollo elettorale di Trump, le donne sono molto più numerose degli uomini e averle perse come elettrici è semplicemente giusto quanto disastroso, avviene dopo che i pregressi risultati della sfida con la Haley avevano praticamente decretato la sua sconfitta. Una ragione in più per apprezzare, se non ammirare, l’ex ambasciatrice e governatrice, che pur consapevole di aver perso continua la sua battaglia nei confronti di Trump, anche per spirito sportivo, ma soprattutto perché, come a più volte rimarcato, lo disprezza e lo ritiene un danno irreparabile per il partito repubblicano e gli stessi States.

Due donne in questi giorni sulla ribalta ed un ricordo personale chiudono la trilogia di editoriali sulla Donna. Ma potete star certi che è un argomento che non trascurerò nel prossimo futuro.

Cari colleghi uomini, una raccomandazione: festeggiate le vostre donne tutti i santi giorni dell’anno, non foss’altro perché senza di loro non esisteremmo; se i figli li dovessimo partorire noi, la razza umana si sarebbe estinta da millenni.

A domani.

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