Riapre l’aeroporto di Catania

Le piste erano letteralmente sepolte sotto una mare di cenere.

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Un’Etna, secondo gli esperti in normale attività, secondo la popolazione catanese parecchio più attivo e fastidioso del solito, i sassi piovuti nel centro di Catania e scagliati dal Vulcano non sembrano, infatti, rientrare nella normalità, aveva ricoperto le piste dell’aeroporto di Catania con uno spesso manto di cenere.

E’ tornato operativo questa mattina alle 9 con l’arrivo del volo EasyJet proveniente da Milano Malpensa.

C’è voluta l’intera notte e sei spazzatrici, due mezzi e dieci unità, per liberare l’intera area aeroportuale dalla grande quantità di cenere vulcanica che ingombrava la pista, la via di rullaggio, i piazzali e la viabilità perimetrale.

Il vulcanologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, Boris Behncke; “ Questo episodio parossistico non è stato eccezionale, ce ne sono stati centinaia negli ultimi decenni, fra cui i 66 parossismi dell’anno 2000 e una cinquantina negli anni 2011-2013. Non è nemmeno stato il più intenso. Questa volta le fontane di lava hanno magari raggiunto 500 metri di altezza sopra il Cratere di Sud-Est; il 3 dicembre 2015 i getti incandescenti della Voragine hanno raggiunto fino a tremila metri di altezza. Non ha alcun rapporto con i terremoti. Siamo sì in zona sismica, con alto rischio sismico, a prescindere, ma questa attività di stasera non c’entra con i terremoti. Siamo in zona sismica e il rischio sismico è quello di sempre”.

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