La Russia, ormai isolata, peggiorerà ulteriormente fino alla catastrofe

Lo ha dichiarato alla tv di stato Mikhail Khodaryonok, editorialista militare e colonnello in pensione, nel talk show “60 Minutes” condotto da Olga Skabeyeva, una delle giornaliste più filo-Cremlino in televisione.

Gianvito Pugliese

Un esperto analista militare ha rivolto un messaggio brutalmente schietto ai telespettatori della televisione di stato russa: “La guerra in Ucraina peggiorerà molto per la Russia, che sta affrontando una mobilitazione di massa sostenuta dagli Stati Uniti mentre la Russia è quasi totalmente isolata”.

Dal 24 febbraio scorso, allorché il presidente Vladimir Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina, i media statali russi – ed ancor più la televisione di stato – hanno amplificato la versione del Cremlino. Poche voci dissenzienti hanno avuto il tempo di andare in onda, prima che le nuove leggi capestro sulla stampa le zittissero senza eccezioni.

Un evento straordinariamente unico si è verificato lunedì sera, allorché un famoso analista militare ha valutato, chiaramente, in diretta, sul principale canale televisivo di stato russo. quella che Putin definisce “operazione militare speciale”.

Non dovreste ingoiare tranquillanti informativi“, così esordisce Mikhail Khodaryonok (in copertina), colonnello in pensione, ospite del talk show “60 Minutes” su Rossiya-1, condotto da Olga Skabeyeva, una delle giornaliste più filo-Cremlino in televisione.

Olga Skabeyeva

Khodaryonok, un ospite abituale della TV di stato, che fornisce spesso valutazioni schiette della situazione, prosegue: “La situazione, francamente, peggiorerà per noi. L’Ucraina potrebbe mobilitare 1 milione di uomini armati.

Khodaryonok, editorialista militare del quotidiano gazeta.ru e laureato in una delle accademie militari d’élite russe, già prima dell’invasione sosteneva che era un passo non nell’interesse nazionale della Russia.

L’invasione russa dell’Ucraina, infatti, ha ucciso migliaia di persone, soprattutto civili, spostato milioni di persone all’estero, sollevato i timori per lo scontro diretto tra Russia e Stati Uniti, una tensione mondiale che non si vedeva dalla crisi dei missili cubani del 1962.

Khodaryonok e Skabeyeva risultano irraggiungibili.

La guerra ha messo allo scoperto i limiti post-sovietici del potere militare, dell’intelligence e dell’economia della Russia: nonostante i tentativi di Putin di rafforzare le forze armate, l’esercito russo è andato malissimo in molte battaglie in Ucraina: l’accerchiamento di Kiev abbandonato, senza ottenere il controllo totale della regione orientale del Donbas. L’Occidente, che a dispetto dei tentativi di dividerlo si è ricompattato, come non mai, ed ha fornito miliardi di dollari di armi agli ucraini.

Le perdite vengono occultate pubblicamente, ma dall’Ucraina arriva la voce che i militari morti russi sono circa 27.000 uomini, molto peggio dei 15.000 sovietici uccisi nella guerra sovietico-afghana del 1979-1989. Dieci anni contro tre mesi scarsi.

Khodaryonok, prima di essere interrotto da Skabeyeva, ha il tempo di dire: “Il desiderio di difendere la propria patria che esiste in Ucraina, esiste davvero lì e intendono combattere fino all’ultimo”.

Le conseguenze strategiche dell’invasione russa fino ad oggi sono state l’insolita unità degli alleati europei tra loro e con gli Stati Uniti; le richieste di Svezia e Finlandia di unirsi alla NATO, sanzioni come non se ne erano viste mai.

Khodaryonok ha detto che: “La Russia ha bisogno di vedere la realtà. La cosa principale nella nostra attività è avere un senso di realismo politico-militare: se vai oltre, la realtà della storia ti colpirà così duramente che non saprai cosa ti ha colpito. La principale carenza della nostra posizione politico-militare è che siamo in piena solitudine geopolitica e – tuttavia non vogliamo ammetterlo – praticamente il mondo intero è contro di noi – e dobbiamo uscire da questa situazione”.

Se si tratti di una posizione, per quanto realista, personale ed solitaria è troppo presto per trarne le opportune conclusioni. E’ lecito anche pensare che Khodaryonok, sia la punta dell’iceberg, di un dissenso latente verso l’uomo solo al comando che sta portando la Russia verso il baratro, che non si accorge che anche la Cina si sta ritirando in buon ordine, che l’esercito mandato ad invadere l’Ucraina è prevalentemente formato da ragazzini, con tre giorni di addestramento prima di essere sbattuti al fronte.

Anche ultimamente Putin, in splendida solitudine, ha rimosso il capo delle operazioni per sostituirlo col “macellaio della Siria”, operazione non gradita ai vertici militari, al cui ambiente appartiene Khodaryonok, Si prepara un colpo di stato che vedrà uniti parte degli oligarchi ed i vertici militari? Staremo a vedere.

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