Vittima di bullismo scuote la comunità scolastica palermitana

La Procura indaga sull’istigazione al suicidio di un ragazzo di 13 anni, presumibilmente vittima di bullismo legato al suo orientamento sessuale

Rocco Michele Renna

La città di Palermo è stata scossa da una tragica vicenda che ha visto un giovane di soli 13 anni, al culmine di una presunta persecuzione da parte dei bulli, decidere di porre fine alla propria vita nel suo domicilio sabato sera. La Procura dei minori di Palermo ha prontamente avviato un’inchiesta per istigazione al suicidio, mentre la comunità scolastica è in lutto e si interroga sulla natura di un bullismo che sembra aver spinto fino al punto estremo del tragico gesto.

La vittima, che frequentava la scuola Vittorio Emanuele Orlando, ha subito ripetuti episodi di derisione, secondo quanto emerso dalle prime indagini. La notizia del suicidio ha causato uno choc diffuso, tanto che la scuola, oggi rimasta chiusa, ha deciso di sospendere ogni attività per permettere agli studenti di elaborare la tragedia. La dirigente scolastica ha preso questa decisione anche alla luce del fatto che molti studenti, già a conoscenza della terribile notizia, non avrebbero avuto la forza di affrontare una giornata normale.

L’inchiesta della Procura dei minori si concentra sulle circostanze che hanno portato il giovane al gesto estremo, e già si fanno strada sospetti di bullismo legato al suo orientamento sessuale. Un’ipotesi ulteriormente avvalorata da alcune indiscrezioni emerse dalle conversazioni in chat, che suggeriscono che il giovane potrebbe essere stato oggetto di scherno e derisione a causa della sua identità sessuale.

La scuola, intanto, si prepara a riaprire le porte agli studenti, cercando di affrontare il lutto e il dolore attraverso un incontro con la psicologa scolastica. In una comunità sconvolta da questa tragedia, si rende urgente una riflessione più ampia sul fenomeno del bullismo e la necessità di promuovere un ambiente scolastico e sociale più inclusivo e rispettoso delle diversità.

Questa dolorosa vicenda dovrebbe fungere da campanello d’allarme per tutte le istituzioni, affinché si intensifichino gli sforzi per prevenire e contrastare il bullismo nelle scuole, proteggendo così i giovani da situazioni che possono portare a conseguenze irreparabili. La comunità palermitana si unisce nel dolore per la perdita di questo giovane e si spera che la sua morte non resti vana, ma possa ispirare un cambiamento significativo nella lotta contro il bullismo.

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